Cosa emerge dal Report Annuale sulla Privacy Web di iubenda

Google si conferma come il principale provider, sia in Italia che nella classifica globale.

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Svolto su oltre 200mila siti in 10 Paesi, il Report Annuale sulla Privacy Web pubblicato da iubenda analizza come i siti web raccolgono e gestiscono i dati degli utenti. È possibile notare che, mediamente, in Italia sono due gli strumenti di tracciamento di terze parti inseriti in ogni sito web. A differenza di altri Paesi come gli Stati Uniti e Regno Unito in cui in genere i siti ne ospitano cinque. Gli strumenti di tracciamento sono utili a mappare i comportamenti di navigazione online degli utenti. Tra le informazioni raccolte possono figurare la posizione geografica approssimativa degli utenti, o statistiche aggregate sui comportamenti di navigazione.

Provider e servizi maggiormente utilizzati

Nel 51,46% dei siti web italiani analizzati è presente il provider Google che troneggia in cima alla classifica. In particolare, il 18,34% dei siti web nostrani utilizza Google Fonts. Ossia un servizio che permette di incorporare nei siti web caratteri tipografici professionali selezionabili da una vasta libreria gratuita e open source. Il 15,23% vede l’inserimento di Google Analytics, una piattaforma di analisi web che permette di comprendere come i visitatori interagiscono con il sito. Fornendo dati aggregati su traffico, comportamenti e performance delle pagine.

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Alcuni dati dal Report Annuale sulla Privacy Web

Il 7,26% utilizza poi Google Tag Manager, uno strumento che permette di gestire centralmente tutti gli strumenti di tracciamento e analisi di un sito web. Questo grazie a un’interfaccia dedicata, senza dover modificare direttamente il codice del sito. Ne emerge, quindi, una riconferma della preminenza di Google, rispetto ad altri soggetti analoghi. Il gigante di Mountain View è il provider maggiormente presente in tutti i siti analizzati, anche nella classifica globale.

Il tracciamento

Tra gli altri strumenti di tracciamento utilizzati, nella classifica generale di tutti i Paesi, figura anche lo strumento di monitoraggio delle conversioni di Meta. Quest’ultimo utilizzato dal 4,36% dei siti analizzati per misurare l’efficacia delle campagne pubblicitarie online. Questo strumento permette cioè agli inserzionisti di capire se le loro pubblicità hanno portato ai risultati desiderati, come acquisti o registrazioni.

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Report Annuale sulla Privacy Web di iubenda: cosa emerge

Al nono posto (3,52%) troviamo un altro strumento di Meta per integrare la chat di WhatsApp direttamente nei siti web. Permettendo una comunicazione immediata tra aziende e clienti. Infine, l’1,69% dei siti web utilizza un altro strumento di Google ovvero il widget di YouTube per incorporare e riprodurre video direttamente nelle proprie pagine.  In Italia, il 5,61% dei dati raccolti dagli strumenti di tracciamento è utilizzato per finalità di marketing. Ovvero per proporre annunci, contenuti pubblicitari personalizzati e per misurarne le prestazioni.

Uno sguardo sulle finalità

L’11,62% ha funzionalità di misurazione, vengono cioè utilizzati per monitorare il traffico o raccogliere dati analitici sul comportamento degli utenti. Mentre il 31% dei tracker sono da definirsi come necessari, poiché indispensabili al funzionamento di un sito web. Un altro 30% circa degli strumenti di tracciamento è utilizzato per motivi strettamente funzionali. Ossia abilitare interazioni o funzionalità di base come memorizzare username e password o gli articoli aggiunti al carrello. Infine, il 21,75% ha funzioni legate al miglioramento dell’esperienza, come interagire con contenuti esterni, reti e piattaforme.