Alessio Mercuri, Senior Security Engineer di Vectra AI, individua vantaggi e potenzialità dell’intelligenza artificiale per le imprese, i partner e il canale.
– Le imprese stanno guardando all’AI come una tecnologia rivoluzionaria per il loro business. Al momento attuale, al netto dell’hype generale, quanto e come può impattare l’introduzione dell’AI nei processi aziendali? Quali i tempi di ritorno?
L’intelligenza artificiale sta rivoluzionando il panorama aziendale ponendosi come driver tecnologico per ottimizzare processi, ridurre i costi e migliorare la comunicazione e le attività e quindi il coinvolgimento e la fidelizzazione dei clienti con benefici operativi e sul conto economico.
L’utilizzo dell’intelligenza artificiale è attualmente finalizzato nella grande maggioranza nei casi all’apprendimento da grandi set di dati per generare previsioni o statistiche con l’obiettivo di migliorare i processi e le decisioni aziendali che daranno vita così a risultati migliori. Siamo quindi di fronte a una tecnologia di uso generale in grado di avere un impatto sulla pianificazione e sul controllo per esempio della produzione, ma anche nell’automazione di certe operazioni e nella generazione di insight, come di nuovi contenuti.
Questa crescente penetrazione dell’intelligenza artificiale nei processi è favorita da una parte dal minore costo dell’implementazione di questo tipo di applicazione e dall’altra dalla maggiore facilità d’uso che ha ridotto sensibilmente le barriere tecniche di utilizzo. I dati dell’Osservatorio sulla AI del Politecnico di Milano hanno confermato la forte crescita di queste soluzioni anche in Italia anche se dominata per il 90% dalle grandi aziende. Il process redesign guidato dall’AI è dunque in corso in molte imprese toccando sempre più aree aziendali, inclusa la cybersecurity dove questa tecnologia sta rivoluzionando e facilitando l’individuazione e la risposta ad attacchi anche sofisticati.
In termini di impatto dell’AI, dipende a livello generale dal modo in cui viene integrata nei processi aziendali esistenti. Superata l’euforia iniziale, molte organizzazioni si trovano ad affrontare sfide concrete a cominciare dall’individuazione delle aree in cui l’AI può offrire un valore reale, dallo sviluppo di competenze adeguate e dalla gestione di cambiamenti culturali e organizzativi necessari per sfruttarla al meglio. Risulta anche difficile definire quando i benefici di applicazioni potenziate con l’AI iniziano a manifestarsi, dal momento che i tempi variano anche di molto in base alla complessità del progetto di process redesign e alla maturità digitale dell’azienda.
– Quanto conta l’accuratezza della tecnologia e del modello di AI implementato? Ci può fare qualche esempio?
Va premesso che integrare l’AI richiede un approccio strategico. Le imprese devono innanzitutto valutare il proprio livello di preparazione tecnologica, investendo in infrastrutture scalabili e in team con competenze specialistiche. È fondamentale partire da progetti pilota mirati, che dimostrino il valore dell’AI in ambiti specifici prima di estendere l’adozione su larga scala. La formazione del personale è altrettanto cruciale: senza una comprensione chiara di come l’AI può migliorare i processi aziendali e quale impatto avrà sull’organizzazione, si rischia di non sfruttare appieno il potenziale e di generare solo una forte resistenza al cambiamento. Ad esempio, si dovrà spiegare che l’integrazione di soluzioni AI-driven nei sistemi di supporto ai clienti può automatizzare attività ripetitive, ma nello stesso tempo le risorse potranno essere destinate a compiti più strategici o riqualificate.
L’accuratezza della tecnologia di AI è un aspetto imprescindibile, specialmente in settori critici come la cybersecurity, dove le conseguenze di un errore possono essere enormi: i vendor che utilizzano AI devono assumersi la responsabilità dei risultati prodotti e dell’accuratezza del proprio segnale. Il fatto di adottare modelli avanzati per il rilevamento e risposta alle minacce deve coadiuvare il lavoro degli analisti consentendogli di anticipare e rispondere a comportamenti malevoli e attacchi avanzati attraverso segnali accurati ed evitare o ridurre al minimo la percentuale di falsi positivi o anomalie fuori contesto che invece sono causa di stress per un team di sicurezza.
Per esempio, immaginiamo che un modello di AI venga implementato in una banca che analizza milioni di transazioni al secondo: un errore nel modello potrebbe portare a bloccare transazioni lecite o, peggio, a non rilevare una frode. In contesti come questo, l’AI non è solo uno strumento tecnologico, ma un facilitatore decisionale essenziale.
– Intelligenza artificiale e cybersecurity, un rapporto complesso, con luci e ombre. Come interpretate questo binomio?
Quando si parla di AI e cybersecurity, emergono effettivamente luci e ombre. Da un lato, l’AI offre strumenti straordinari per identificare minacce, automatizzare le risposte agli incidenti e proteggere dati sensibili; dall’altro, è la stessa AI a essere sfruttata da malintenzionati per orchestrare attacchi sempre più sofisticati, come lo spear phishing basato su deepfake o l’hacking in outsourcing. L’evoluzione di questa dinamica ha reso indispensabile un approccio proattivo da parte delle aziende, che devono adottare soluzioni di sicurezza innovative, come il rilevamento comportamentale, per fronteggiare minacce in continua evoluzione.
Pertanto, è indubbio che l’intelligenza artificiale e la GenAI aumenterà nei prossimi anni l’ampiezza e frequenza delle minacce dal momento che sta fornendo e fornirà armi nuove e più insidiose ai pirati informatici, siano essi organizzazioni criminali evolute o hacker alle prime armi. Ma le aziende devono sfruttare l’AI e la GenAI sul fronte difensivo per far avanzare anche gli strumenti di sicurezza, come quelli offerti dalla piattaforma di Vectra AI, migliorando l’intelligence sulle minacce e fornendo nuove difese ai SOC per rispondere a questi attacchi alla stessa velocità e con la stessa varietà di strumenti e approcci usati dai cybercriminali.
Non da ultimo, soluzioni avanzate come quelle di Vectra AI permettono ai di concentrarsi sulle reali minacce non impiegando tempo prezioso dietro centinaia di falsi allarmi.
Ormai la grande maggioranza delle infrastrutture aziendali sono infatti ibride, condizione che ovviamente i pirati informatici sfruttano a proprio vantaggio, tanto che la maggioranza degli attacchi sono ormai di natura ibrida. Per le imprese vuol dire confrontarsi con minacce particolarmente difficili da bloccare e con migliaia di avvisi da analizzare, rendendo l’individuazione di una minaccia concreta sempre più complessa.
A tal scopo, la piattaforma Vectra AI permettere di unificare ambienti diversi come il Data Center, Campus, Cloud (IaaS, PaaS, SaaS) e altri, attraverso un’analisi in tempo reale che, attraverso modelli avanzati di AI, è in grado di riconoscere tattiche, tecniche e procedure di attacco specifiche per ogni ambiente e fornisce la giusta priorità di intervento.
La piattaforma Vectra AI sfrutta una tecnologia di AI proprietaria, Attack Signal Intelligence, per fornire ai team della sicurezza la copertura di tutte le superficie di attacco e alert altamente affidabili in tempo reale. In sintesi, di rendere più efficace ed efficiente la protezione della propria organizzazione dagli attacchi informatici.
– L’AI guida l’evoluzione dell’ecosistema di canale, quali opportunità per i partner?
Certamente l’ecosistema del canale ha oggi più che mai un ruolo centrale nel supportare le imprese, a cominciare dalle PMI, nei processi ormai imprescindibili di Digital Transformation sfruttando anche le potenzialità dell’AI. Per i partner, ciò rappresenta un’opportunità unica per differenziarsi, offrendo soluzioni personalizzate che integrano AI e sistemi di gestione della sicurezza anch’essi potenziati dall’intelligenza artificiale. A loro il compito di supportare i clienti non solo nell’implementazione tecnologica, ma anche nella formazione e nella gestione del cambiamento organizzativo e culturale necessario per adottare l’AI con successo. Questa collaborazione può aprire nuovi mercati, stimolare l’innovazione e consolidare relazioni a lungo termine.