Dal fisico al digitale: la trasformazione veloce dei pagamenti

In questo scenario di rapida trasformazione digitale, anche le banche devono attrezzarsi tecnologicamente.

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I pagamenti stanno cambiando e sono passati dal fisico al digitale a un ritmo sempre più rapido. La piattaforma D1 di Thales risponde alla richiesta di digitalizzazione. Si stima che nel 2028 il valore globale dei pagamenti su carta virtuale sarà di 174 mld di dollari, con un incremento del 30% rispetto al 2023.  L’88% delle interazioni tra banca e consumatore oramai avviene tramite smartphone. In questo scenario di dirompente trasformazione digitale, le banche devono attrezzarsi tecnologicamente.

Dal fisico al digitale: i pagamenti sempre più digitali

Simone Suriano, Digital Payment, Sales Director di Banking & Payment Services in Thales
L’obiettivo di Thales è abilitare i servizi digitali a 500 milioni di utenti entro il 2028. La nostra piattaforma SaaS (Solution as a Service) supporta le banche in questa transizione e apporta già da subito numerosi vantaggi.  Stimiamo che circa il 20% delle carte fisiche vengano annualmente ri-emesse perché deteriorate, perdute o rubate. I tempi per la ri-emissione sono di circa 5-7 giorni.

Grazie alla piattaforma Thales D1 la carta virtuale o su wallet digitale viene ri-emessa in tempo reale. Le notifiche inviate ai clienti tramite app sono sicuramente molto utili. Però va considerato che oltre il 60% dei clienti le disattiva perché le ritiene poco rilevanti, se non adeguatamente configurate o personalizzate. La nostra piattaforma consente all’utente di scegliere quali notifiche desidera ricevere.

Non solo servizi digitali, ma anche carte fisiche

Thales è al primo posto per numero di carte emesse con una quota di mercato del 25% a livello globale e del 45% in Italia. Quasi una carta su due nel nostro Paese è prodotta nei siti di Thales. Per la società i metodi di pagamento sono anche uno strumento per fare sviluppo in maniera sostenibile.

Dal fisico al digitale e anche più ecocompatibile

Simone Suriano
Da oltre dieci anni lavoriamo per introdurre soluzioni ecocompatibili e soppiantare le “vecchie” carte in Pvc. Oggi il 50% delle carte prodotte da Thales è ecocompatibile. Sia grazie all’utilizzo sia di Pvc riciclato usando le plastiche recuperate dagli oceani. Sia usando materiali biodegradabili, come ad esempio una sostanza ricavata dall’amido di mais.

Il nostro programma prevede molte iniziative. Tra tutte voglio ricordare il progetto pilota per la raccolta delle carte scadute avviato in Brasile con una cassetta presente nelle filiali bancarie. Qui l’utente infila la vecchia carta di plastica e da solo avvia il processo di distruzione. Girando una manovella e sentendosi quindi protagonista della prima fase di riciclaggio. Le parole chiave della strategia di Thales BPS per il futuro sono, quindi, Innovazione, Inclusione e Sostenibilità.