Nutanix, dall’iperconvergenza alla piattaforma ibrida

La nuova visone di Nutanix si estende oltre la tradizionale iperconvergenza e arriva ad abbracciare le applicazioni cloud-native e la conteinerizzazione.

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La nuova visone di Nutanix si estende oltre la tradizionale iperconvergenza e arriva ad abbracciare le applicazioni cloud-native e la conteinerizzazione.

Nell’ultimo anno, la filiale italiana di Nutanix ha intrapreso un significativo piano di espansione delle risorse umane, “con un investimento mirato al potenziamento del team cliente”, ha precisato Thomas Giudici, Sales Manager Italy North, integrando nuove figure e rafforzando la struttura del reparto enterprise per ottimizzare le interazioni tecniche e commerciali con il mercato italiano.

Un nuovo modello organizzativo

Abbiamo implementato un nuovo modello organizzativo, passando da una gestione territoriale a una per aree di specializzazione, in cui ogni account manager segue un set definito di clienti. Questo approccio incrementa l’efficienza operativa e la qualità del supporto offerto” ha spiegato Giudici, evidenziando come il cambiamento strutturale sia stato pensato per ampliare la specializzazione e la cura nelle relazioni commerciali. Questo sviluppo rientra in una strategia globale volta ad accrescere la presenza di Nutanix nei segmenti di fascia alta, lasciando al canale indiretto una gestione pressoché autonoma per la fascia medio-bassa.

Cloud-native e container

Nutanix ha inoltre ampliato il portafoglio di soluzioni per affrontare le crescenti richieste del mercato in ambito cloud-native e containerizzazione. A tal proposito, l’acquisizione di D3iQ ha permesso di entrare nel campo della gestione delle piattaforme containerizzate – ha affermato Giudici –. Questo ci consente di fornire un supporto completo che va oltre l’infrastruttura tradizionale, estendendosi fino allo sviluppo applicativo in modalità cloud-native, un vantaggio competitivo importante in un settore sempre più orientato all’innovazione”.

L’ingresso in modo più strutturato in questa arena risponde all’obiettivo strategico di supportare in modo completo l’adozione del cloud e della containerizzazione, aspetti chiave per la trasformazione digitale delle imprese. “Grazie a questa evoluzione, i clienti non sono più limitati a un’infrastruttura standard“, ha dichiarato Giudici, evidenziando come ciò si allinei con i trend emergenti di mercato.

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Infrastruttura hybrid cloud priva di lock-in

Il cuore della visione di Nutanix è però rappresentato dalla piattaforma ibrida, che consente di orchestrare e facilitare la gestione automatizzata dei workload aziendali. “Il nostro obiettivo è offrire un’infrastruttura hybrid cloud priva di lock-in”. In questo modello, Nutanix si configura come orchestratore centrale, permettendo alle aziende di gestire flussi di lavoro complessi in ambienti multi-cloud, garantendo continuità operativa e interoperabilità tra infrastrutture diverse.

Il supporto di partner strategici come VMware ha contribuito in maniera significativa al rafforzamento di questo approccio. D’altro canto, l’acquisizione da parte di Broadcom della stessa VMware, che portato a modificare il go to to market dell’azienda, ha consolidato la posizione di Nutanix come alternativa di valore, concentrata su efficienza, competitività e capacità di assicurare continuità a lungo termine.

Oltre l’iperconvergenza

Gli investimenti negli hyperscaler, come Microsoft e AWS, hanno permesso lo sviluppo di soluzioni avanzate e scalabili per ambienti cloud, rispondendo alla crescente domanda di infrastrutture flessibili e adattabili. Sebbene l’iperconvergenza resti un elemento chiave, Nutanix ha evoluto il proprio approccio, fornendo supporto per l’intero stack aziendale e consentendo una gestione coerente e uniforme sia per ambienti on-premise sia per cloud pubblici.

L’architettura modulare proposta permette una distribuzione delle risorse estremamente flessibile e consente un’integrazione fluida con altre piattaforme, facilitando anche il supporto al cliente finale. “La nostra architettura è progettata per garantire un’interoperabilità ottimale e un’ampia adattabilità, elementi che riducono le complessità per i nostri clienti e migliorano l’efficacia della loro infrastruttura IT”.

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Dall’iperconvergenza alla piattaforma ibrida

Iperconvergenza, il framework per le applicazioni di AI

Gli investimenti nella gestione ibrida sono stati supportati dal lancio del framework Nutanix GPT-in-a-Box, un’infrastruttura integrata hardware e software che permette alle aziende di avere una base cloud su cui sviluppare applicazioni di intelligenza artificiale. Grazie a questa tecnologia, è possibile facilitare l’automazione e ottimizzare l’efficienza operativa, sfruttando le potenzialità dell’AI.

Anche la partnership con Dell è stata ampliata per integrare la nostra tecnologia non solo con la componente server, ma anche con quella storage, cosa che non viene fatta con nessun’altra azienda” ha precisato Giudici, evidenziando l’importanza di questa collaborazione per rafforzare l’ecosistema tecnologico offerto da Nutanix.

Grazie alle partnership con i principali attori del settore, tra cui HP e altre società leader nelle infrastrutture IT, Nutanix sta consolidando il proprio posizionamento e supportando una presenza di mercato sempre più capillare.

Nuove soluzioni per ridurre costi e consumi

L’azienda si prepara a lanciare nuovi prodotti, pensati per rafforzare la propria presenza come alternativa di valore, valorizzando le competenze tecniche e la specializzazione in cloud e intelligenza artificiale. “La fiducia dei clienti verso Nutanix è in crescita grazie alla capacità della piattaforma di ridurre sia i costi operativi sia quelli energetici, liberando i team IT dalle attività ripetitive“. Questo livello di automazione e ottimizzazione ha consolidato la reputazione di Nutanix come partner tecnologico affidabile e orientato alla sostenibilità.

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Iperconvergenza, automazione, ottimizzazione

I partner: sempre più fondamentali

L’anno fiscale appena concluso ha riportato risultati positivi sia a livello globale sia italiano, con il consolidamento della presenza di Nutanix e l’integrazione di nuovi partner per estendere la copertura e il supporto al mercato. “Abbiamo anticipato il completamento degli investimenti di sei mesi rispetto alla normale programmazione – ha dichiarato Giudici – includendo anche l’integrazione di una nuova soluzione open-source con avanzate funzionalità di sicurezza e gestione centralizzata“. Questo risultato è stato possibile grazie a un lavoro coordinato con i partner, che ha permesso a Nutanix di migliorare le competenze tecniche e garantire un servizio di assistenza di alto livello.

Infine, Nutanix ha implementato un nuovo programma di certificazione a livello internazionale, che riconosce e premia le competenze avanzate dei partner, garantendo un supporto qualificato e una migliore assistenza ai clienti finali. Inoltre, è aggiunto un nuovo distributore (TD Synnex) “perché la capacità di revenue del canale lo richiedeva” ed è stato introdotto un nuovo programma di canale per i partner con elevate competenze (è stato adottato un quarto layer) e sono stati definiti due nuovi verticali (che riuniscono dieci partner seguiti direttamente da Nutanix) e livelli di supporto per consentire un miglioramento continuo delle competenze e della qualità del servizio. È stato anche creato un team per sviluppare i partner del futuro “perché Nutanix ritiene che ci sia spazio per tutti e che il canale debba essere valorizzato”, ha concluso Giudici.