Luca Motta, Head of Sales Office Print di Epson Italia, ci parla di sostenibilità, delle nuove soluzioni per il printing e dei molti vantaggi dei servizi di stampa gestita.
– Come sta cambiando l’offerta dei vendor tra soluzioni ibride e sostenibilità?
Sta cambiando molto. Da anni si parla di lavoro ibrido ma la vera svolta c’è stata con la pandemia che ha di fatto imposto un ambiente di lavoro misto con una accelerazione della digitalizzazione che, in termini di trasformazione digitale, preferisco definire oggi “evoluzione digitale” ed è stata effettuata dalla maggior parte delle aziende. I produttori devono quindi offrire soluzioni in grado di interpretare al meglio modalità di lavoro e di organizzazione che si inseriscono in un mercato estremamente dinamico.
Questa trasformazione, che ha oggi la sostenibilità come elemento fondante, trova nella tecnologia il fattore abilitante. Senza tecnologia sostenibile, lo dico forte e chiaro, non si può fare sostenibilità.
L’altra componente fondamentale è la consapevolezza: non si può parlare di sostenibilità se non si è consapevoli della situazione di partenza e degli obiettivi che si vogliono raggiungere. Finché non si raggiunge un livello elevato di consapevolezza, il rischio è che le aziende non comprendano completamente le azioni che devono mettere in atto per dare un contributo reale alla sostenibilità.
Perché parlare di sostenibilità è facile, ma renderla un progetto concreto è più difficile e anche costoso: per esempio, Epson ha appena siglato un accordo con Maersk, uno dei leader mondiali nel trasporto marittimo e la logistica, per utilizzare carburanti a emissioni ridotte di gas serra (GHG) quali il biodiesel e il metanolo verde nel traporto dei prodotti verso l’Europa. Sono carburanti che costano di più, ma che permettono di ridurre fino all’82% le emissioni di gas serra marittimi rispetto all’utilizzo dei tradizionali combustibili fossili: si prevede che nel primo anno si possano risparmiare 230 tonnellate di emissioni di CO2e, segnando così un altro passo significativo per Epson, da diverso tempo impegnata a diventare carbon negative e a non utilizzare più materie prime vergini entro il 2050.
Purtroppo, spesso ci imbattiamo in inadeguati livelli di consapevolezza, o in scarse disponibilità di budget, insufficienti per adottare tecnologie e processi che impattano meno sull’ambiente. La prima consapevolezza, infatti è che ogni cambiamento – in termini di tecnologia, processo, formazione – ha un costo.
– Quali sono i potenziali vantaggi per le imprese?
Fra i primi: la reputazione e una maggiore competitività sul mercato. Le aziende che oggi già attuano azioni concrete o che prendono decisioni coraggiose che vanno in direzione della sostenibilità diventeranno aziende virtuose che il mercato premierà. Si parla quindi di reputazione “vera, misurata, dimostrabile” che le renderà più attraenti rispetto a quelle che non avranno investito. Ma non sono da trascurare i vantaggi che uniscono la sostenibilità ambientale e quella economica, come l’efficientamento dei costi.
– Come scegliere il partner giusto per ottimizzare risorse e consumi in azienda?
Quando si parla di sostenibilità bisogna tenere in considerazione un aspetto molto importante, ma spesso sottovalutato: tutta la filiera deve essere composta da aziende che condividono e implementano politiche di sostenibilità tangibili e misurabili. L’obiettivo è portare dal produttore all’utente, una soluzione, un prodotto, un servizio che è sostenibile in sé e nella catena di distribuzione, e quindi in tutte le sue componenti: produttore, distributore, rivenditore/system integrator, fino alle aziende che con questa scelta dimostrano di scegliere la sostenibilità in modo completo.
Grazie a un progetto partito anni fa e che comincia a dare frutti significativi stiamo facendo una selezione dei partner che costituiscono la nostra filiera: le realtà che hanno accettato i termini di ingaggio si sono date una missione aziendale che non riguarda solo i rapporti commerciali con Epson, ma coinvolge tutte le aree e si riflette anche verso i loro clienti. Ritengo infatti che un prodotto può essere scelto non solo perché il produttore è attento all’ambiente, ma anche perché chi lo veicola può dimostrare di aver condiviso e seguito programmi e progetti che vanno in questa direzione.
Credo che il bilancio di sostenibilità sarà la cartina di tornasole delle aziende che sono veramente sostenibili per aver applicato azioni e iniziative concrete e misurabili.
Quindi, per noi la selezione per identificare questi partner e investire su di loro è fondamentale. Le aziende che abbiamo identificato lo sono e stanno dimostrando ogni giorno, in modo tangibile, di avere i requisiti che abbiamo impostato, con risultati di business superiori alla media.
Una collaborazione per la “sostenibilità globale”
Epson ha recentemente annunciato l’avvio della collaborazione con Maersk per la riduzione delle emissioni di CO2 del trasporto marittimo verso l’Europa.
Maersk, lo ricordiamo, è una delle più grandi compagnie di navigazione e logistica del mondo. La società danese è inoltre all’avanguardia nelle iniziative di sostenibilità in ambito marittimo, tra cui l’impiego di navi portacontainer a doppio carburante in grado di navigare con metanolo verde, oltre a una serie di altre attività volte alla riduzione dei gas serra nella logistica dell’entroterra.
Per i suoi trasporti marittimi verso l’Europa, Maersk prevede l’utilizzo di carburanti a emissioni ridotte di gas serra (GHG). Con ECO Delivery Ocean, il prodotto di decarbonizzazione che Maersk ha annunciato nel 2019, si riducono fino all’82% le emissioni di gas serra marittimi rispetto all’utilizzo dei tradizionali combustibili fossili.
Questa collaborazione rappresenta l’inizio di un programma triennale per aumentare la quantità dei container trasportati utilizzando combustibili a basse emissioni di gas serra e si prevede che nel primo anno si possano risparmiare 230 tonnellate di emissioni di CO2e, segnando un passo significativo per Epson, da diverso tempo impegnata a diventare carbon negative e a non utilizzare più materie prime vergini entro il 2050. Nell’ambito dell’iniziativa EPSON 25 Renewed, l’azienda giapponese sta tracciando un percorso di decarbonizzazione in cui la logistica a zero emissioni è un elemento chiave per raggiungere gli obiettivi.
Una visione più ampia
Epson riconosce che la transizione verso carburanti a emissioni ridotte, nonostante le sfide iniziali in termini di costi, è fondamentale per ridurre le emissioni di gas serra nel trasporto marittimo. Questa partnership con Maersk mira quindi a creare un precedente nel settore della tecnologia, dove l’adozione di biodiesel o metanolo verde rimane relativamente rara. Parallelamente all’utilizzo di questi carburanti a emissioni ridotte di gas serra, Epson sta ottimizzando lo spazio nei container, inserendo all’interno di ciascuno di essi oltre il 15% di merci in più grazie a una migliore logistica e progettazione dei prodotti.
Per migliorare la trasparenza e misurare con precisione l’impronta di carbonio, Epson ha integrato il software Shippeo nelle sue operazioni logistiche, consentendo all’azienda di monitorare l’impatto delle emissioni di carbonio in tutti i metodi di trasporto, dalla fabbrica alla consegna finale.