L’era dell’intelligenza artificiale sta iniziando, ma siamo pronti?

Il rischio di sottovalutarne l’impatto e sopravvalutarne il beneficio.

intelligenza artificiale

Siamo pronti a entrare nell’era dell’intelligenza artificiale? Insieme a noi, se lo chiede anche Adam Spearing, Head of AI innovation ServiceNow EMEA.

Quando si tratta di tecnologia e in particolare di intelligenza artificiale generativa (GenAI), il rischio è sottovalutare gli impatti a lungo termine e sopravvalutare i benefici nel breve periodo. A lungo termine, l’AI ha il potenziale di trasformare profondamente il modo di vivere delle persone. Come tecnologia, potrebbe addirittura porre fine alle disuguaglianze, risolvere la sfida climatica o fare qualcos’altro non ancora immaginato. Questo perché l’AI sta evolvendo così rapidamente che è impossibile prevedere, o comprendere, la portata del cambiamento in atto. Il breve termine è un’altra questione. Molti responsabili di azienda pensano di poter ridurre il proprio personale addirittura del 60%. Questa è un’idea sbagliata e la realtà è molto diversa.

La domanda di lavoro è enorme

È probabile che l’AI avrà un impatto di vasta portata sulla forza lavoro in tutto il mondo. Il World Economic Forum cita la previsione del FMI secondo cui il 40% di tutti i lavori a livello mondiale sarà influenzato dall’AI. Nelle economie avanzate, questa percentuale sale al 60%, se si considerano gli effetti del machine learning sui lavori d’ufficio. Queste statistiche fanno riflettere. Ci saranno certamente dei cambiamenti, ma anche molte opportunità.

L’era dell’intelligenza artificiale sta iniziando, cosa cambierà

L’ultima ricerca svela come le tecnologie emergenti influenzeranno il lavoro del futuro. Nonostante un significativo aumento previsto dell’automazione, nei prossimi cinque anni la domanda di lavoro supererà di gran lunga l’offerta. Questo riguarda soprattutto il settore tecnologico ed è chiaro che saranno necessari molti più lavoratori in questo periodo.

Dove trovare nuove occupazioni?

La ricerca ServiceNow mostra che la trasformazione dovuta all’AI porterà probabilmente alla creazione di più posti di lavoro. Sebbene molti ruoli saranno automatizzati e potenziati dall’AI, verranno creati posti di lavoro aggiuntivi. Inoltre verrà posta una maggior attenzione su qualità “umane” come la creatività, l’empatia e la comunicazione. In questo panorama in evoluzione, la priorità per le organizzazioni sarà fornire opportunità di formazione mirate che preparino le persone a passare da un lavoro all’altro. Sia all’interno della stessa organizzazione che in un settore completamente diverso.

Preparare le persone al cambiamento

Si può riuscire in questo intento solo se si comprendono correttamente quali competenze diventeranno più importanti e quali lo saranno meno. In ServiceNow, ad esempio, siamo consapevoli che i lavori che riguardano la gestione dei clienti verranno significativamente influenzate dall’automazione. Ma riconosciamo anche che le persone in questi ruoli possiedono, o sono vicine ad avere, l’80% delle competenze necessarie per diventare project manager tecnici, ruolo che sarà molto richiesto. Se supportati da una riqualificazione strategica, queste persone potrebbero essere in grado di compiere questo passaggio senza troppa difficoltà.

Pronti a portare le persone nell’era dell’intelligenza artificiale?

I responsabili dei sistemi informativi, i responsabili delle risorse umane e gli altri leader aziendali devono interrogarsi su come aggiornare al meglio le competenze del proprio personale. Così da rimanere al passo con il ritmo del cambiamento tecnologico. È importante implementare strumenti e programmi per identificare le competenze trasferibili e creare percorsi professionali all’interno della forza lavoro. In questo contesto, i network esistenti già all’interno o al di fuori dell’azienda, possono essere utili.

L’importanza della formazione

Allo stesso tempo, si possono organizzare nuove iniziative di formazione per trovare e reclutare persone al di fuori del settore tecnologico. In grado di avere competenze sovrapponibili o complementari e che desiderino iniziare una nuova carriera professionale.  Le organizzazioni che riusciranno a identificare i ruoli ad alto rischio a causa dell’automazione e le aree dove avranno più bisogno di nuovo personale, inizieranno a colmare le attuali lacune di competenze. Inoltre sosterranno una nuova generazione di dipendenti ad alto valore.