Pagamenti digitali e impatto socioeconomico: la ricerca Visa

Il 67% delle PMI europee accetta pagamenti con carte di credito o di debito.

Pagamenti digitali

Il rapporto tra pagamenti digitali e i conseguenti dati dell’impatto socioeconomici sono stati analizzati da una nuova ricerca di Visa. Lo studio presentato in occasione del Visa Payments Forum, l’annuale evento internazionale in corso a Parigi, mostra come i pagamenti digitali possano avere un impatto in termini di efficienza economica e di creazione di un tessuto sociale più connesso e inclusivo.

Puntare all’efficienza economica

Lo studio delinea cinque trend chiave che stanno plasmando il futuro dei pagamenti: digital ID, miliardi di consumatori che si trasformano anche in potenziali venditori, servizi configurabili, embedded finance e intelligenza artificiale. Gran parte della tecnologia per la loro realizzazione esiste già, ma non è distribuita in modo uniforme.

I dati della ricerca Visa

Charlotte Hogg, Chief Executive Officer di Visa Europe
In questo scenario, la chiave è rappresentata dai dati. Occorre fare di più per semplificarne e standardizzarne la condivisione e mettere la scelta nelle mani dei consumatori e delle piccole imprese.  Per essere ancora più specifici, riteniamo che la democratizzazione dei dati, ossia l’adozione di misure che diano ai consumatori il controllo su quali informazioni condividere, come, quando e con chi, aumenterà il grado di fiducia nelle tecnologie stesse.

Benefici per le PMI

A riscontrare maggiori benefici dall’utilizzo dei pagamenti digitali saranno soprattutto le PMI. Secondo lo studio, oggi il 67% delle piccole e medie imprese europee accetta pagamenti con carte di credito o di debito. Sempre secondo quanto riportato, l’accettazione tramite carta o mobile potrà avere un impatto positivo sui loro profitti.

Obiettivo aumentare i profitti

Charlotte Hogg, Chief Executive Officer di Visa Europe
La completa digitalizzazione delle PMI europee potrebbe potenzialmente aumentare i ricavi di oltre 200 miliardi di euro all’anno in termini reali. Di cui il 5%, circa 10 miliardi all’anno, a beneficio delle piccole e medie imprese italiane. È anche per questo motivo che negli ultimi quattro anni ci siamo impegnati ad accelerare la digitalizzazione di 13,5 milioni di PMI in Europa.

La tecnologia al servizio di imprese e consumatori

Offrire un’ampia libertà di scelta di pagamenti digitali contribuisce ad aumentare anche le opportunità di vendita. L’introduzione di Click to Pay, per esempio, potrebbe ridurre il tempo del check-out fino al 40% durante gli acquisti online. Rendendo l’esperienza dei clienti più rapida e agevole. Infatti, questa soluzione consente di inserire i dati della carta di credito, debito o prepagata nell’app di pagamento solo la prima volta, in modo da poter poi pagare in seguito con un solo click su tutti i siti in cui è disponibile Click to Pay.

La figura del rivenditore

Un rivenditore che adotta Click to Pay potrebbe aumentare i propri ricavi fino al 30%. Un risultato significativo che, per le PMI dell’Unione Europea e del Regno Unito, potrebbe generare un aumento annuale di 51 miliardi di euro nelle vendite via e-commerce.

Pagamenti digitali e impatto socioeconomici: i dati della ricerca Visa

Anche i pagamenti biometrici sono destinati ad accelerare, soprattutto in Italia, dove quasi 2 consumatori su 5 sono disposti a sostituire i propri oggetti di uso quotidiano con dispositivi a funzione biometrica. Sempre secondo lo studio, una volta divenuta di uso quotidiano e diffusa, la biometria potrebbe ridurre le frodi fino a 483 milioni di euro all’anno, mentre le PMI dell’UE e del Regno Unito potrebbero ottenere fino a 43 miliardi di euro di vendite aggiuntive all’anno, di cui il 5% solo in Italia.

Meno frodi e furti

I pagamenti digitali riducono inoltre il rischio di frodi e furti, grazie a sistemi di crittografia avanzati e tecnologie di autenticazione più sicure. La tracciabilità delle transazioni digitali garantisce una maggiore trasparenza, creando un ambiente economico più affidabile e più protetto per tutti gli attori coinvolti. Ulteriori dati dello studio rivelano come l’adozione di strumenti digitali, quali l’intelligenza artificiale, possano aiutare i consumatori nella gestione delle proprie finanze. Con un potenziale aumento dei risparmi tra i 130 e i 250 miliardi di euro all’anno in tutta Europa.

L’uso dell’intelligenza artificiale

Particolarmente ottimiste riguardo l’uso dell’IA sono le generazioni più giovani, soprattutto in Italia, dove il 44% delle persone tra i 18 e i 34 anni ritiene che questa tecnologia avrà un impatto positivo sul loro stile di vita. Inoltre, l’IA è considerata la chiave per sbloccare nuove opportunità imprenditoriali. Con oltre la metà degli intervistati in Italia (52%) che ha dichiarato che prenderebbe in considerazione la gestione di un’attività online e/o la vendita di articoli online per ottenere qualche guadagno in più nel caso in cui l’IA potesse aiutarli ad avviarla.