Economia sotto l’Ombrellone 2024, a Lignano Sabbiadoro il futuro del digitale

Italia e Europa non sanno creare intelligenza artificiale ma sono veri maestri nel regolamentarne l’utilizzo.

Economia

A Lignano Sabbiadoro fino al 4 settembre nell’ambito di Economia sotto l’Ombrellone 2024, si sono tenuti una serie di incontri sul futuro del digitale, fra AI e mancanza di personale.

Il futuro del digitale fra intelligenza artificiale e mancanza di personale

“Il ritardo dell’Europa e dell’Italia sull’intelligenza artificiale riguarda la capacità di crearla, ma non quella di utilizzarla. Al di là, infatti, di notizie e statistiche, spesso approssimative, basate non di rado su pregiudizi e scarse conoscenze della realtà, l’Europa è nettamente all’avanguardia sulla regolamentazione dell’utilizzo dell’intelligenza artificiale. Il che è un aspetto fondamentale per farne un uso economicamente e socialmente sensato, nonché eticamente responsabile”. Lo hanno detto, a Lignano Pineta, nel corso primo incontro, i relatori Marco Cozzi, Gabriele Gobbo e Luigi Gregori, moderati da giornalista e direttore editoriale Nord Est di Eo Ipso, Carlo Tomaso Parmegiani, che si sono confrontati sul tema “Il futuro del digitale fra intelligenza artificiale e mancanza di personale”.

Economia sotto l’Ombrellone 2024

Secondo i tre relatori, ideatori e organizzatori del Digital Security Festival, “esiste sicuramente un gap fra Europa da un lato e Cina e Stati Uniti nello sviluppo dei sistemi di intelligenza artificiale. Ciò è dovuto a un ritardo nella partenza e a una minor capacità di investimento rispetto a quella delle “sette sorelle” del Big Tech Usa  (Apple, Microsoft, Google, Amazon, Nvidia, Tesla e Meta Platform). E del governo cinese, oltre che alla mancanza di una strategia coordinata europea per lo sviluppo dell’IA.

L’AI Act

Ma dall’altro canto molte aziende, pubbliche e private, europee sanno fare un uso molto avanzato delle tecnologie digitale e dell’intelligenza artificiale, Tutelate anche da una normativa europea, l’Ai Act, molto ben pensata. Certamente -hanno aggiunto Gregori, Gobbo e Cozzi- in Italia esiste un problema legato al fatto che le nostre aziende sono per lo più medio piccole e sono in difficoltà nell’utilizzo dell’intelligenza artificiale. Sia per un oggettiva mancanza di dati, sia per una insufficiente preparazione della classe dirigente di queste imprese. Essa non riesce ancora a comprendere adeguatamente l’importanza, strategica ed economica, di implementare nella propria quotidianità sistemi e tecnologie legate all’IA.

Il ruolo dell’AI Generativa

Gabriele Gobbo, conduttore della trasmissione Tv FvgTech L’intelligenza artificiale generativa in ambito lavorativo è ormai una realtà, e i problemi principali li avranno coloro che non la implementeranno in azienda. Al contempo, è necessario creare norme globali a protezione sia dell’utilizzo etico e consapevole, sia dello sviluppo, che deve sempre essere trasparente e rispettoso dei dati e dei diritti delle persone, con un approccio filosofico cyberumanistico.

Una vera opportunità per l’economia

Marco Cozzi, presidente del Digital Security Festival L’IA rappresenta un’opportunità economica senza precedenti, ma anche una sfida complessa. Le imprese che coglieranno le potenzialità dell’intelligenza artificiale incrementeranno la propria produttività. Oltre a innovare i propri prodotti e servizi e conquistare nuove fette di mercato. Allo stesso tempo, è necessario investire in formazione e riqualificazione professionale per preparare la forza lavoro ai cambiamenti in atto e mitigare i rischi di disoccupazione tecnologica.

L’uso dell’IA in ambito cybersecurity, tema che approfondiremo durante il Digital Security Festival di ottobre, rappresenta una potente arma a doppio taglio. Da un lato, l’IA può rivoluzionare la sicurezza informatica, automatizzando la rilevazione e la risposta agli attacchi con una velocità e precisione senza precedenti. Dall’altro, la stessa tecnologia può essere sfruttata dai cybercriminali per orchestrare attacchi sempre più sofisticati e difficili da prevenire. Per questo è cruciale sviluppare sistemi di IA sicuri e affidabili. Oltre a diffondere una cultura della cybersecurity che coinvolga attivamente tutti gli utenti.

Economia sotto l’Ombrellone 2024, a Lignano Sabbiadoro il futuro del digitale

Nell’incontro i tre relatori hanno affrontato anche il tema della formazione nell’ambito digitale e dell’intelligenza artificiale con particolare attenzione al Nord-Est italiano.

La carenza di personale qualificato nel settore digitale e dell’intelligenza artificiale è un problema diffuso in Italia, e in particolare nel Nord-Est. Questo “mismatch” delle competenze è il risultato di una scarsa offerta formativa non  sufficiente a soddisfare la richiesta. Inoltre di una forte mobilità dei talenti, che porta i professionisti più qualificati a spostarsi verso aree più dinamiche e con maggiori opportunità, come la Lombardia o l’estero.

Attratti da condizioni lavorative più favorevoli, come remunerazioni più elevate e contesti aziendali più attenti all’innovazione. Poi di ritardi nell’adozione delle nuove tecnologie che può ridurre la capacità delle aziende nordestine di attrarre e trattenere personale qualificato, aggravando il divario di competenze.

Economia, l’importanza della formazione

Cozzi, Gobbo e Gregori hanno concluso affermando che “è fondamentale, dunque potenziare la formazione di nuove figure professionali. Sia attraverso percorsi universitari che tramite programmi di formazione continua mirati a sviluppare le competenze digitali richieste dal mercato. Oltre a rafforzare la collaborazione tra il mondo accademico e imprenditoriale per allineare i percorsi formativi alle esigenze del mercato del lavoro.

Servirebbero incentivi fiscali e finanziari per le imprese che investono nella formazione del personale e nell’adozione di nuove tecnologie e la creazione di ecosistemi digitali. In sintesi, offrire un equilibrio tra vita lavorativa e personale, stipendi competitivi e opportunità di crescita può rendere il territorio più attrattivo e contrastare la fuga di cervelli. Con un impegno congiunto di istituzioni, imprese e mondo accademico, è possibile colmare il gap e rendere il Nord-Est un polo di eccellenza nell’innovazione digitale”.