“Human Capital Trends” di Deloitte: i dati sugli italiani e l’intelligenza artificiale in ufficio. Per il 67% degli intervistati, saranno più i benefici delle criticità. I nuovi modelli di misurazione delle performance, l’importanza della fiducia nella relazione tra organizzazione e professionisti, l’ingresso dell’AI in ufficio e il ruolo delle microculture aziendali. Sono questi alcuni dei trend che emergono dallo studio globale condotto da Deloitte su oltre 14 mila intervistati in 95 Paesi 2024.
Gli italiani e l’intelligenza artificiale in ufficio
Alessandro Ghilarducci, Human Capital Leader di Deloitte Consulting
Il report di quest’anno introduce il concetto di Human Performance. Ovvero il circolo virtuoso di valore umano e di business che si rafforzano a vicenda. Sono le persone che oggi fanno davvero progredire le organizzazioni. Dare priorità alle Human Performance sarà la chiave per costruire un’organizzazione in grado di prosperare oggi e domani.Dando priorità alle Human Performance piuttosto che alla produttività intesa in senso “tradizionale” è infatti possibile migliorare l’ingaggio, la creatività, l’innovazione, il benessere e i risultati di tutta l’organizzazione. I confini che un tempo definivano come, dove e perché lavoriamo, dunque, sono cambiati e non possiamo più misurare la produttività e la performance come facevamo in passato.
All’orizzonte nuovi modelli di misurazione della performance
A questo proposito, solo il 17% degli intervistati da Deloitte afferma che la propria organizzazione è molto o estremamente efficace nel misurare il valore aggiunto generato dalle persone. Mentre il 53% afferma che la propria organizzazione si trova all’inizio di questo percorso. Per quanto riguarda gli intervistati italiani, il 41% concorda sul fatto che la propria organizzazione stia migliorando su questo argomento e stia mettendo in campo sforzi concreti.
L’importanza della fiducia sul lavoro: per gli italiani è fondamentale
Diverse tendenze oggi possono mettere a rischio il rapporto di fiducia tra organizzazione e dipendenti. Ad esempio l’aumento della disinformazione, le turbolenze legate all’outsourcing, le fusioni, il ridimensionamento, la trasformazione digitale, il ritorno in ufficio. Se a questo si aggiunge l’incertezza dell’ambiente attuale e l’ascesa dell’IA generativa, la fiducia della forza lavoro diventa ancora più importante. In Italia, in particolare, il tema della fiducia è molto sentito: l’87% degli intervistati afferma che una maggiore attenzione alla fiducia e alla trasparenza tra lavoratori e organizzazione è molto o di fondamentale importanza.
Gli italiani e l’Intelligenza Artificiale in ufficio: come integrare capacità umane e macchine
Una delle nuove sfide per le aziende è proprio l’introduzione dell’Intelligenza Artificiale “in ufficio”. Un’innovazione tecnologica dirompente che spinge le organizzazioni a riflettere su come integrare capacità umane e macchine in modo nuovo. Trovare un bilanciamento ottimale tra le due componenti non è affatto banale. Oggi il 67% dei partecipanti italiani alla survey pensa che i benefici dell’AI supereranno le criticità. Allo stesso tempo, il 76% vorrebbe che la propria organizzazione li aiutasse a immaginare come utilizzare le proprie competenze distintamente umane in un futuro high tech. Un processo di formazione e di reskilling che, finora, è stato intrapreso solo dal 43% delle organizzazioni.
Incoraggiare la creatività
Alessandro Ghilarducci, Human Capital Leader di Deloitte Consulting
La collaborazione tra uomo e tecnologia è una delle frontiere più interessanti del mondo del lavoro. Le organizzazioni che introducono l’intelligenza artificiale, incoraggiano la creatività e la curiosità dei propri lavoratori. Consentendo ai dipendenti di sperimentare nuovi strumenti e di esplorare il potenziale dell’innovazione tecnologica, possiamo ottenere risultati aziendali migliori. Basati sull’integrazione tra competenze umane e competenze abilitate dalla tecnologia.
Competenze high tech: meno timori sull’AI tra chi la usa spesso
Mentre il 75% delle organizzazioni intende accelerare l’uso dell’AI nei prossimi 5 anni, solo il 13% dei lavoratori ha la formazione sulle competenze relative all’AI nell’ultimo anno. D’altra parte, dalla stessa ricerca emerge con chiarezza che conoscere meglio e utilizzare la GenAI porta a minor preoccupazione e maggiore consapevolezza circa i benefici che può avere nel mondo del lavoro. Tra gli utilizzatori della GenAI, inoltre, l’80% dei GenZ e l’84% dei Millennial concordano sul fatto che questa avrà un effetto migliorativo sul work-life balance. Il 79% della GenZ e l’86% dei Millennial, poi, pensa che l’AI migliorerà il modo in cui lavora.
Organizzazioni complesse e “microculture”: come valorizzare le diversità interne
Tenere conto dei diversi modi in cui il lavoro viene svolto nei diversi team, funzioni e aree geografiche è sempre più importante per le organizzazioni. A questo proposito, è significativa la percentuale (73%) dei leader secondo i quali la cultura può essere differente per singoli team o gruppi di lavoro. Queste differenze vengono considerate come molto importanti da più del 70% dei lavoratori intervistati, in quanto determinano il modo di lavorare quotidiano. Non a caso, il 73% dei lavoratori che ha lasciato la propria organizzazione dichiara di averlo fatto per mancanza di un allineamento culturale.