Robert Hormuth, Corporate Vice President, A&S of Data Center Solutions Group di AMD, spiega perché non tutto quello che si dice sui server Dual Socket è vero.
Nel mondo della tecnologia server, il dualsocket una volta era una soluzione all’avanguardia. Rappresentava il metodo migliore per scalare le prestazioni dei server inserendo due processori in un’unica macchina – raddoppiando teoricamente le prestazioni con lo stesso footprint. Sono diventati predominanti durante la transizione dall’elaborazione scale-up (più socket) a quella scale-out (più server). Nel periodo in cui si è passati dai mainframe e i server multi-socket ai server x86 dual socket.
Il settore è approdato al dual socket per applicazioni scale-out a causa di una complessa equazione TCO relativa a svariate variabili. Tra cui (ma non solo) memoria, storage, I/O, prestazioni, costi, energia e spazio volumetrico. In poche parole, il dual socket, all’epoca, rappresentava l’optimum, offrendo il numero sufficiente di core, capacità di memoria e I/O per ottimizzare le prestazioni dei workload.
Real Single-Socket Server
Oggi però non sono necessari per lo scale-out. I moderni “Real Single Socket Server” alimentati dai processori AMD EPYC possono rappresentare la soluzione ideale in termini di TCO. Gli attuali processori EPYC dispongono di core, capacità di memoria e I/O sufficienti a soddisfare le esigenze di prestazioni della maggior parte delle applicazioni. Ma, attenzione, non tutti i server single socket sono “real single socket server”. Nel senso che non dispongono di core, canali di memoria, corsie di I/O, RAS, ecc. Per essere definiti “real single socket server” devono quasi eguagliare le capacità della versione dual.
Miti e leggende metropolitane del Dual Socket
Il più grande mito di tutti i tempi sui server dual socket è la ridondanza. Secondo una “leggenda metropolitana” se in un server dual socket uno dei due si guasta, tutto ciò che è in esecuzione su di esso passerà all’altro, senza interrompere le attività in corso. Questo, nei server dual socket con sistemi operativi mainstream, non avviene.
L’affidabilità
L’affidabilità è un altro mito dei dual-server rispetto ai single-socket perché è una funzione di probabilità decrescente che dipende dal failure rate. A sua volta, è direttamente correlato alla complessità. In altre parole, maggiore è il numero di componenti in un server, più alto è il tasso di guasto. I server single-socket hanno un minor numero di elementi nella distinta base (Bill of Material – BOM), tipicamente migliori caratteristiche di alimentazione e raffreddamento, presenza di CPU server-grade e così via. Il che si traduce in tassi di guasto ridotti.
Dual Socket: non tutto quello che si dice è vero
Un’altra convinzione errata one-socket vs. dual socket riguarda la densità di core. Questa “leggenda metropolitana” sostiene che i server necessitano di processori dual socket per ottenere un’elevata densità di core. Inoltre garantire massime prestazioni. Questo può essere vero per la concorrenza, ma non per i processori AMD EPYC di quarta generazione. Essi supportano fino a 128 core per socket. Le limitazioni di memoria e I/O alimentano ulteriori miti.
La concorrenza
Di nuovo, anche se questa può essere una restrizione della concorrenza, AMD consente di realizzare un “real single-socket server” con 12 canali di DDR5 (fino a 24 DIMMS) e 128 corsie di PCI Express Gen5 in un server single-socket. Fino a quando AMD non ha presentato CPU ottimizzate per server single-socket EPYC, la concorrenza offriva soluzioni CPU single-socket molto limitate. Determinando in passato la scarsa adozione dei server single-socket e le leggende relative a server single e dual socket e che verosimilmente sono nate dalla mancata disponibilità di un “real single-socket server” di classe enterprise.
Quando il single-socket è la soluzione giusta
Ci sono casi, tuttavia, in cui un server single-socket è spesso migliore di una macchina dual socket. Si consideri un singolo server basato su AMD EPYC 9554P, che offre 64 core totali, rispetto a un server dual socket che utilizza processori Intel Xeon Platinum 8380 a 40 core, con 80 core totali. A prima vista, potrebbe sembrare che il sistema dual socket a 80 core sia migliore di quello single-socket a 64 core.
Tuttavia, basta un piccolo esame per capire che non è così. Sebbene la macchina con processore Intel abbia il 25% di core in più rispetto al server con processore AMD, quest’ultimo risulta più potente. Con prestazioni superiori di circa il 5%, un consumo energetico ridotto del 25%, un prezzo di listino della CPU inferiore del 62%. Oltre a una minore complessità NUMA e un minor numero di componenti che possono guastarsi. Con una configurazione single-socket, è possibile ottenere un grande vantaggio in termini di efficienza senza sacrificare le prestazioni.
Un beneficio scalabile
Inoltre, il beneficio in tal senso è scalabile. Ad esempio, bastano 12 server con processori AMD EPYC 9654P single-socket a 96 core per ottenere 10.000 unità di integer performance. Un importante parametro di velocità del computer, rispetto ai 17 server con processori Intel dual socket e CPU Intel Xeon 8380 a 40 core per ottenere lo stesso risultato. Si stima che la soluzione AMD EPYC utilizzi il 29% di server in meno e il 47% di energia in meno. Con un risparmio di circa 278.148kWH di elettricità in tre anni, riducendo così il costo totale di proprietà.
Ridurre i costi
La riduzione dei costi e dei consumi è particolarmente importante e impegnativa al giorno d’oggi, quando i prezzi dell’energia aumentano e le aziende cercano di massimizzare gli investimenti. A mano a mano che i clienti si renderanno conto dei vantaggi offerti dai server single-socket la loro implementazione aumenterà. Alcune aziende stanno basando la maggior parte delle nuove installazioni su server “real single-socket”.
Non è la fine dei dual socket
Naturalmente non si tratta della fine dei server dual socket; le versioni “single” sono semplicemente un altro strumento da prendere in considerazione. I server dual socket possono essere la scelta giusta quando le aziende hanno bisogno di massime prestazioni. Inoltre sono disposte a soddisfare tali esigenze pagando di più per hardware, energia e spazio nel data center. Questa tipologia di applicazioni intense include la gestione delle relazioni con i clienti, i sistemi di distribuzione dei contenuti e altro. I server single-socket sono ottimi per le applicazioni aziendali standard: networking e sicurezza, la maggior parte delle applicazioni di database, gestione delle risorse aziendali, gestione della supply chain, applicazioni per le risorse umane e altro ancora.
I server dual socket
I server dual socket non spariranno. La realtà più probabile è che i server quad-socket convergano verso i dual socket e che una certa percentuale di dual socket si converta in single-socket. Il quadro generale raffigura un mondo che sta migrando da molti socket a un minor numero di socket. ma questa è la storia dell’informatica.
Quali sono i 10 motivi principali per prendere in considerazione un “vero server single-socket” oggi?
- Nessun compromesso sulle prestazioni
- Scalabilità della memoria senza aggiungere socket
- Scalabilità dell’I/O senza compromessi
- Riduzione della complessità
- Riduzione dei costi di consolidamento
- Affidabilità e convenienza per il clustering di resilienza
- Evitare il data center “hotspoting”
- Maggiore efficienza energetica
- Migliore modello di costo delle licenze (per alcuni software).
- Passaggio all’infrastruttura multi-host.
Soluzioni single-socket: una scelta eccellente
I “real server single-socket” sono ottime alternative alle configurazioni dual e in molti casi la scelta migliore. Consentono all’IT di disporre di un maggior numero di opzioni per ottimizzare il datacenter moderno con una maggiore efficienza energetica e prestazioni di sistema eccezionali.