Cristiano Tito, Italy Cybersecurity Consulting & Systems Integration Services Leader IBM, ci spiega i vantaggi dell’AI generativa per le funzionalità di sicurezza.
L’AI generativa è pronta a fornire vantaggi significativi alle aziende e alla loro capacità di rispondere tempestivamente alle minacce informatiche e, quindi, a difendersi. Ma l’AI può introdurre una serie di minacce completamente nuove per le aziende. L’IBM Institute for Business Value ha pubblicato lo studio “The CEO’s guide to generative AI: Cybersecurity”, parte di una serie più ampia di report che fornisce indicazioni per i vertici aziendali che intendono adottare modelli e strumenti di intelligenza artificiale generativa. I risultati evidenziano considerazioni per i CEO in relazione ai vantaggi e ai potenziali rischi che la AI generativa può portare in termini di sicurezza informatica.
Lo studio attinge ad insight forniti da 200 dirigenti di C-suite e rivela che, nonostante preoccupazioni sostanziali per quanto riguarda i rischi, le aziende stanno procedendo a pieno ritmo con l’adozione della AI generativa, impazienti di ottenere i vantaggi e l’efficienza promessi dall’innovazione. Alcuni punti salienti emersi dallo studio:
Prima innovare, poi proteggere?
Nonostante quasi tutti i profili intervistati ritengano importante proteggere le soluzioni di AI prima di integrarle (94%), il 69% afferma anche che l’innovazione è prioritaria rispetto alla sicurezza, per quanto riguarda l’AI generativa.
Spesa per la sicurezza AI in aumento: entro il 2025, i budget per la sicurezza AI si prevede avranno un aumento del 116%[1] rispetto al 2021, con l’84% degli intervistati che afferma che darà priorità alle soluzioni di sicurezza AI generativa rispetto a quelle convenzionali.
L’AI generativa è considerata un moltiplicatore per la forza lavoro del settore informatico: il 92% dei dirigenti intervistati afferma che, invece di essere sostituiti, è più probabile che i il personale che si occupa della sicurezza venga messo nelle condizioni di potersi concentrare su task a più alto valore.
L’intelligenza artificiale generativa diventa la prossima grande scommessa della sicurezza informatica
I dirigenti aziendali cercano di promuovere funzionalità di sicurezza informatica più efficaci e prevedono di spendere di più in soluzioni basate sull’AI generativa. La stragrande maggioranza degli intervistati (84%) dichiara che darà priorità alle soluzioni di sicurezza di AI generativa rispetto a quelle convenzionali, desiderosi di vedere il concretizzarsi delle promesse di questa tecnologia innovativa.
Le conclusioni sottolineano ulteriormente i guadagni in termini di produttività che l’AI promette sia a livello umano e sia tecnologico. Il livello di maturità raggiunto dall’AI di oggi può aiutare gli analisti della sicurezza, consentendo loro di ricavare di più da un numero inferiore di risorse, grazie ad “assistenti intelligenti” e strumenti di rilevamento e risposta più rapidi e intuitivi.
Coloro che hanno risposto al sondaggio concordano ampiamente sul fatto che la loro forza lavoro è l’area principale che trarrebbe vantaggio dalla AI generativa per le funzionalità di sicurezza, con il 52% degli intervistati che afferma che le soluzioni di intelligenza artificiale generativa avranno un impatto positivo sulla loro capacità di fare evolvere e riqualificare i talenti nel campo della sicurezza, un requisito essenziale in un panorama di minacce in continua evoluzione. La maggior parte dei dirigenti[2] ha inoltre ritenuto che la AI generativa fosse un acceleratore della fiducia digitale, con il 52% che indica che la AI generativa aiuterà a stabilire una gestione più semplice degli accessi utente, autorizzazioni e titolarità nell’ambito delle proprie organizzazioni. Allo stesso modo, il 47% afferma che l’AI generativa contribuirà a ridurre il tempo di rilevamento e risposta in caso di minacce informatiche.
Le aziende prediligono l’AI generativa a discapito di sicurezza e governance
Il 69% degli intervistati afferma che l’innovazione ha la precedenza sulla sicurezza dell’AI generativa. I dirigenti infatti sembrano dare priorità allo sviluppo di nuove funzionalità senza affrontare i nuovi rischi per la sicurezza. Questo avviene, anche se il 96% afferma che l’adozione dell’intelligenza artificiale generativa rende più probabile, entro il prossimo triennio, una violazione della sicurezza nella propria organizzazione.
Quasi la metà degli intervistati esprime preoccupazione per il fatto che la AI generativa stia rendendo più vulnerabile la propria azienda. In particolare, il 47% teme che l’adozione della AI generativa nelle operation porterà a nuovi tipi di attacchi mirati alle proprie applicazioni, ai propri modelli di AI, dati o servizi.
È chiaro che l’AI sia un punto di svolta e i dirigenti vogliono sfruttare il prima possibile i suoi benefici.
In termini di sicurezza, scommettono su nuove tecnologie per creare team più resilienti e produttivi. Sono alla ricerca di modalità di lavoro più rapide e intuitive, sia che si tratti di rilevare le anomalie, sia che si tratti di gestire i rischi o rispondere agli incidenti di sicurezza.
Molti dirigenti sembrano disposti ad accettare il rischio rappresentato dall’integrazione di AI non sicure in azienda, se questo significa la possibilità di far evolvere più velocemente il business. È, però, essenziale comprendere che un’AI sicura porta a risultati molto efficaci e che oggi disponiamo degli strumenti, dei processi e delle strategie per aiutare le aziende a stabilire modelli di business sicuri.
[1] Sulla base di dati non pubblicati dello studio di ricerca “The CEO’s guide to generative AI: Cybersecurity” dell’IBM Institute for Business Value
[2] Sulla base dei dati non pubblicati dello studio dell’IBM Institute for Business Value “The CEO’s guide to generative AI: Cybersecurity”