Quantum computing – Sviluppo di nuove tecnologie per un Quantum-Centric Supercomputer da 100.000 Qubit: da IBM una partnership da 100 milioni di dollari con università di tutto il mondo. Il quantum-centric supercomputing rappresenta una nuova era, ancora in fase di realizzazione, per il calcolo ad alte prestazioni. Un sistema da 100.000 qubit sarebbe la base per affrontare alcuni dei problemi più urgenti del mondo che anche i supercomputer più avanzati di oggi potrebbero non essere in grado di risolvere.
Partnership da 100 milioni di dollari
Per inaugurare questo nuovo potente paradigma, sono state avviate delle collaborazioni globali e il dispiegamento di talenti e risorse tra industrie e istituti di ricerca. Grazie alla collaborazione con la University of Chicago, l’Università di Tokyo e il più ampio ecosistema globale, nel prossimo decennio IBM lavorerà per far progredire le tecnologie alla base di questi sistemi. Nonché per progettare e costruire i componenti necessari per farne crescere la potenza.
Essere all’avanguardia nel quantum computing
Arvind Krishna, Presidente e CEO di IBM
Negli ultimi anni, IBM è stata all’avanguardia nell’introduzione del quantum computing nel mondo. Abbiamo compiuto progressi significativi nella nostra mission di affermare a livello globale una tecnologia quantistica utilizzabile. Tanto che ora, con i nostri partner, possiamo davvero iniziare a esplorare e sviluppare una nuova classe di supercomputing basata sul quantum.
Costruire i blocchi del Quantum-Centric Supercomputing
I piani per questo supercomputer quantum-centrico prevedono innovazioni a tutti i livelli dello stack di calcolo. Inoltre comprendono la convergenza dei campi dell’informatica quantistica e della comunicazione quantistica. Nonché la perfetta integrazione dei workload quantistici e classici attraverso il cloud ibrido. Perciò il progetto dovrà integrare computer classici e computer quantistici, una task finora difficile, e aprire nuovi orizzonti nella tecnologia di comunicazione e calcolo quantistico.
Tra IBM e le università nel mondo una partnership da 100 milioni di dollari
Le fondamenta di questo sistema seguiranno il percorso che IBM ha già delineato nella sua Quantum Development Roadmap. Tra queste, la capacità di essere scalabile e collegare un numero crescente di processori quantistici attraverso interconnessioni quantistiche. Oppure la tecnologia per mitigare gli errori e sfruttare appieno i processori quantistici rumorosi ma potenti.
Tre tecnologie fondamentali nel futuro
Entro la fine del 2023, IBM intende far debuttare tre tecnologie fondamentali della sua architettura per i supercomputer quantistici. Uno è il nuovo processore “IBM Heron” a 133 qubit. Questo processore è una riprogettazione completa delle precedenti generazioni di processori quantistici di IBM. Con un nuovo gate a due qubit per consentire prestazioni più elevate. Compatibile con le future estensioni che consentiranno di collegare i processori in modo modulare per aumentare le dimensioni del computer.
Quali saranno
Il secondo è l’introduzione di IBM Quantum System Two, progettato per essere modulare e flessibile e introdurre elementi di scalabilità nei suoi componenti sottostanti. Tra cui l’elettronica di controllo classica e l’infrastruttura di cablaggio criogenico ad alta densità. Il terzo è l’introduzione del middleware per il quantum, un insieme di strumenti per eseguire programmi su processori sia classici che quantistici. Questo include strumenti per la scomposizione, l’esecuzione parallela e la ricostruzione dei workload per consentire soluzioni efficienti su larga scala.
Cosa succederà nei prossimi 10 anni
Nel corso del prossimo decennio, IBM collaborerà con partner universitari e con il suo ecosistema quantistico mondiale. Così da sviluppare il modo in cui i suoi processori quantistici possono essere collegati tramite interconnessioni quantistiche. Questo lavoro mirerà a consentire operazioni quantistiche interprocessore ad alta efficienza e ad alta fedeltà. Oltre a un’infrastruttura di componenti di sistema affidabile, flessibile e conveniente per consentire la scalabilità a 100.000 qubit.
Partnership da 100 milioni di dollari tra IBM e le università
La collaborazione di IBM con la University of Chicago si baserà sui punti di forza dell’area di Chicago nella ricerca quantistica. L’università ha dato il via all’ecosistema quantistico della regione più di dieci anni fa. Decidendo di fare della tecnologia quantistica un punto focale di quella che oggi è la Pritzker School of Molecular Engineering. Invece i ricercatori dell’Università di Tokyo hanno portato avanti temi come l’analisi dettagliata del rumore all’interno dei processori quantistici. Oppure lo sviluppo di un calcolo efficiente per l’intelligenza artificiale quantistica e la simulazione della chimica quantistica con calcoli ibridi classico-quantistici.