L’opinione di Giampiero Savorelli, Managing Director HP Italy, sulle sfide che il mondo sta affrontando dove il cambiamento è inevitabile, ma la crescita no.
Come dice il proverbio, “Il cambiamento è inevitabile. La crescita è un optional”. Sarebbe bello poter dire che ci aspettano tempi più tranquilli, ma il mondo sta ancora affrontando le sfide generate dalla disruption storica che viviamo dal 2020. Una trasformazione che ha cambiato ogni cosa, dal comportamento dei clienti e del mercato, ai processi e ai sistemi operativi.
Il cambiamento è inevitabile
Questi cambiamenti hanno avuto impatto su quasi tutti i settori, poiché l’ambiente di lavoro ibrido ha ridefinito il modo in cui le organizzazioni , soprattutto le aziende tecnologiche, gestiscono i dipendenti. Inoltre rispondono alle minacce informatiche globali e attraggono i migliori talenti. Nel frattempo, le pressioni sul costo della vita e sulla supply chain hanno contribuito a creare un contesto di generale volatilità.
La ricerca dell’equilibrio
Mentre le economie troveranno gradualmente un nuovo equilibrio, la nuova normalità richiederà ai business leader qualcosa di più rispetto a rimanere al passo con il ritmo accelerato del cambiamento. Per crescere e per far fronte a future situazioni di disruption, le organizzazioni dovranno sviluppare la resilienza in tre ambiti chiave delle operation(s): gestire la sicurezza di un workplace in cambiamento, formare dipendenti più resilienti e progettare tecnologie disruptive per il mondo in cui viviamo oggi. In generale, la resilienza delle aziende sarà un aspetto fondamentale per ‘navigare’ in quello che rimane un contesto imprevedibile e spesso volatile.
Sicurezza degli endpoint: parte integrante della resilienza
L’odierno ambiente di lavoro ibrido costituisce, per molti, il cuore della nuova normalità. Tuttavia, con i dipendenti che si collegano da casa con maggiore frequenza, le organizzazioni sono più esposte alle vulnerabilità. In particolare agli attacchi firmware, che rappresentano una preoccupazione crescente per i responsabili IT. Se non gestiti, questi attacchi possono essere più difficili da rilevare e da risolvere.
I problemi dati dal lavoro ibrido
Una serie di recenti progetti di ricerca HP evidenziano la portata del problema. Il report ‘Blurred Lines & Blindspots’ di HP Wolf Security ha rilevato che il merging tra lavoro in ufficio e da casa sta incoraggiando alcuni dipendenti a mettere in atto comportamenti più rischiosi in ambito sicurezza informatica. Il 70% dei dipendenti ammette di aver utilizzato il proprio dispositivo di lavoro o di aver lasciato che qualcun altro lo utilizzasse per attività personali. Mentre il 69% ha utilizzato il proprio laptop o la propria stampante/scanner per attività lavorative, dall’inizio della pandemia.
Cos’è lo shadow IT
il report HP “Out of Sight & Out of Mind” ha inoltre rilevato una tendenza allo “shadow IT“. Qui strumenti/dispositivi personali vengono acquistati, installati e utilizzati, spesso nel cloud, il che significa che la sicurezza diventa pensiero successivo. A livello globale, Circa il 43% delle persone non fa controllare e installare il proprio PC o laptop dal proprio dipartimento IT.
Il cambiamento è inevitabile, ma come va affrontato
Infine, il nostro ‘Rebellions & Rejections’ report ha rivelato come questi aspetti siano talvolta aggravati dall’approccio dei dipendenti verso la security e l’IT. Con il 37% che ritiene le policy troppo restrittive e il 54% dei dipendenti più giovani che dichiara di essere più preoccupato delle scadenze che delle violazioni dei dati. Infatti, il 31% dei dipendenti di età compresa tra i 18 e i 24 anni ha cercato di aggirare la security. Tutto questo fa sì che i professionisti della cyber security si sentano in secondo piano. Il 91% dei team IT che talvola sente la pressione di rischiare di compromettere la sicurezza informatica a favore della continuità del business.
Il cybercrime non si scoraggia mai
Allo stesso tempo, chi non si sente scoraggiato? I criminali informatici. L’edizione Q1 2022 dell’HP Wolf Security Threat Insights Report ha registrato un incremento del 27% nel volume delle minacce rilevate durante il trimestre. Questo ulla base dei dati provenienti da molti milioni di endpoint sui quali è installato HP Wolf Security.
Dipendenti più resilienti
Oltre alla sicurezza, è anche responsabilità dell’IT e del senior management ispirare, educare e formare i dipendenti. Così da garantire che abbiano le competenze aziendali e personali necessarie per eccellere nell’ambiente altamente digitalizzato del prossimo futuro. La pandemia ha posto l’accento sul benessere fisico e mentale e ha dato importanza alla coesione dei team.
Secondo Gartner, durante i periodi di interruzione del lavoro, i team fortemente coesi hanno dimostrato di avere il 37% di probabilità in più di mantenere la propria stabilità. Migliorare la collaboration e promuovere l’inclusione tra dipendenti, anche in modalità ibrida, giocherà un ruolo fondamentale nello sviluppo della resilienza della organizzazioni di domani.
L’acquisizione di nuove competenze
I cambiamenti nel modo in cui i prodotti vengono sviluppati, commercializzati e venduti, unitamente all’aumento del lavoro ibrido, hanno anche spinto i dipendenti ad acquisire nuove competenze. Lo scorso anno, Gartner ha rilevato che quasi 6 dipendenti su 10 avrebbero bisogno di sviluppare nuove competenze per svolgere il proprio lavoro con successo. In un contesto di forte concorrenza per i talenti, le aziende devono ripensare ai ruoli tradizionali che i loro dipendenti hanno ricoperto. inoltre mettere in atto un piano di formazione per la nuova era digitale.
Il cambiamento è inevitabile. La crescita è un optional
Affinché la formazione sia efficiente, deve anche essere inclusiva. Nell’ambito di questo impegno, HP da sempre si orienta verso un modello di selezione delle sue preziose risorse umane. Al contempo privilegia il talento e valorizza le esperienze professionali, in maniera trasversale rispetto al settore di provenienza. Ripensando i ruoli e gli approcci tradizionali, dalle pratiche di assunzione alle attività di formazione, le aziende promuoveranno una cultura basata sull’agilità e sull’inclusione. Dando ai dipendenti nuove competenze e strumenti di collaborazione, le aziende potranno far crescere un ‘organizzazione e una cultura più resilienti.
Progettare una tecnologia disruptive
Il raggiungimento della resilienza aziendale nell’era ibrida si basa tanto sulla scelta o sullo sviluppo della tecnologia giusta in diverse aree aziendali, quanto sulla formazione e sulla collaboration. Negli ultimi due anni abbiamo assistito a un cambiamento radicale delle abitudini dei consumatori. Con una crescente richiesta di prodotti, strumenti e servizi personalizzati, digitalizzati, semplici e sostenibili, che offrano livelli sempre più elevati di comodità. Considerando che l’equivalente di due decenni di cambiamenti è stato concentrato in meno di due anni, i retailer si stanno nel frattempo focalizzando sull’offerta e sul miglioramento di customer experience omnichannel.
Seguire queste tendenze, tuttavia, non è sufficiente per essere competitivi nel mercato attuale. Le nuove tecnologie devono essere flessibili tanto da soddisfare l’evoluzione delle esigenze dei clienti in termini di soluzioni personalizzate e su misura. Il che significa che le aziende tecnologiche devono cambiare il loro modo di pensare, passando dalla vendita di prodotti all’offerta di soluzioni basate sugli outcome. Per decenni, HP è stata all’avanguardia nel guidare, scalare e rendere operativa l’innovazione.
Sviluppare la forza attraverso la resilienza
Ritengo che le aziende che metteranno al centro la resilienza rispetto ai vari ambiti organizzativi si troveranno in una posizione più favorevole per rispondere alle sfide della nuova normalità di oggi e anche di domani. Sebbene sia impossibile prevedere i prossimi eventi, le aziende resilienti saranno rassicurate dal fatto che, qualunque cosa accada, saranno in grado di gestirla.