Una nuova ricerca commissionata da Ericsson a Harald Edquist ha rivelato per la prima volta una significativa e concreta correlazione tra la velocità della banda larga delle reti mobili e la produttività del lavoro, calcolata dopo un anno.
Nell’ambito di un recente progetto di ricerca, sostenuto da Ericsson, Harald Edquist ha esaminato l’associazione storica tra la produttività del lavoro in 116 Paesi e la velocità della banda larga mobile di ognuno di questi mercati. I risultati, pubblicati nel documento di ricerca “The economic impact of mobile broadband speed” (L’impatto economico della velocità della banda larga mobile), implicano un forte aumento della produttività nell’economia nazionale un anno dopo l’introduzione di reti a banda larga mobile più veloci. In termini quantitativi, a un aumento del 10% della velocità della banda larga mobile corrisponde, l’anno successivo, un aumento dello 0,2% della produttività del lavoro. I risultati indicano quindi che gli investimenti nella velocità della banda larga mobile diventano effettivi nell’arco di un anno.
Crescita economica più rapida
Per studiare la relazione tra la velocità della banda larga mobile e la produttività del lavoro, Harald Edquist ha combinato strumenti statistici e teoria economica (cioè metodi econometrici). Lo studio include, e si basa, sui dati Speedtest Intelligence di Ookla elaborati da Ericsson. Speedtest è un servizio di app utilizzato per testare la velocità di un particolare dispositivo mobile. Il database Speedtest Intelligence presenta i dati di milioni di test e letture raccolti tramite l’app.
I Paesi inclusi nell’analisi sono diversi in termini di sviluppo economico e, per effettuare un confronto tra Paesi che attraversano fasi di sviluppo economico simili, Harald Edquist ha suddiviso il campione in Paesi ad alto e basso reddito in base alle classificazioni della Banca Mondiale. Essi sono classificati in base al reddito nazionale lordo (RNL). I Paesi a basso reddito hanno un RNL pari o inferiore a 4095 dollari, mentre i Paesi ad alto reddito hanno un RNL pari o superiore a 4096 dollari. Inoltre, i Paesi sono stati suddivisi in Paesi OCSE e non OCSE. La suddivisione ha permesso di rilevare un dato interessante: i risultati sono significativi solo per i Paesi non OCSE e a basso reddito. Una possibile spiegazione è che i Paesi non OCSE e a basso reddito traggono maggiori vantaggi dagli investimenti nella velocità della banda larga mobile, perché non sono stati in grado di investire altrettanto nelle infrastrutture fisse.
I risultati rimangono significativi anche dopo aver inserito nel modello econometrico variabili aggiuntive che possono influenzare la produttività, come gli abbonati unici alla banda larga mobile e fissa e altre variabili macroeconomiche come l’apertura al commercio, la stabilità politica e la capacità di innovazione. Inoltre, i risultati si sono dimostrati solidi anche per diverse definizioni di produttività del lavoro.
Le prospettive per le future reti mobili
I risultati suggeriscono che la velocità della banda larga mobile è legata alla crescita della produttività. Pertanto, l’investimento nella velocità della banda larga mobile offre la speranza di un percorso di crescita continua della produttività in molti Paesi in via di sviluppo. Con il lancio e l’introduzione a livello globale delle tecnologie mobili 5G, la velocità di downlink e uplink delle reti mobili aumenterà considerevolmente, oltre ad altri vantaggi, tra cui una maggiore resilienza, capacità ed efficienza energetica. Si è delineata una nuova piattaforma per l’innovazione e la crescita economica, ma resta da vedere quali innovazioni guideranno questa nuova era e se saranno all’altezza delle grandi invenzioni del passato.