Il lavoro da remoto ha portato a una nuova concezione sia del workplace sia del workspace, con tutto quello che ne consegue in termini di dotazione di dispositivi per il lavoro stesso. Questo ha offerto alle aziende l’opportunità di proporre nuovi prodotti adatti a chi svolge un hybrid work. Come è il caso di Canon con le sue stampanti inkjet Maxify GX basate sulla tecnologia refillable. Per saperne di più sui prodotti, ma anche sulla strategia che sta alla base, abbiamo incontrato Giuliana Demontis, Product Manager per i prodotti Office.
Tecnologia inkjet e refillable, un binomio sempre più di successo…
Per quanto riguarda il mondo Small Office Home Office, da quando un paio d’anni fa Canon ha dato il via allo sviluppo della gamma MegaTank, cioè le stampanti refillable, ha iniziato a lavorare su un concetto di produttività, ovvero di prodotti che realizzino un grande quantitativo di stampe, ma che siano compatti e anche piuttosto convenienti, seppure meno supportati dal punto di vista dei Managed Print Services.
GFK afferma che il mercato delle stampanti inkjet sia decresciuto del 17% a valore sull’anno mobile marzo-febbraio 2022, quindi è passato da un anno particolare, come quello della pandemia da marzo 2020 a febbraio 2021 dove c’è stata un’enorme crescita della domanda, a una stabilizzazione. Però continuiamo a vedere che da diversi semestri acquisisce sempre più importanza il segmento che GFK definisce CISS (Continuous Ink Systems), cioè quello delle macchine che possono essere ricaricate. Se lo guardiamo sullo year to date, cioè nel periodo gennaio-febbraio, la porzione di stampanti con tecnologia refillable è cresciuta soprattutto a valore, rappresentando attualmente un 33% del mercato, rispetto al 22% del periodo gennaio-febbraio dell’anno scorso, con una crescita del 50% seppure in un mercato che decresce. È evidente che le persone gradiscono una macchina produttiva che permetta di risparmiare, facendo comprare meno spesso gli inchiostri.
Canon Maxify e MegaTank
La gamma MegaTank di Canon nasceva nel 2019 con una serie di prodotti dedicati all’ambito domestico. Ancora disponibili, sono modelli pensati per l’ufficio domestico, la stampa produttiva o la piccola postazione. È stata poi sviluppata una gamma per il mondo Home Office, la serie G, cui è seguita la serie GX Maxify, una gamma completamente nuova, anche nell’aspetto. Quella Maxify si è ispirata al mondo dello smart working, home working, home schooling ed è composta da modelli single function, tre-in-uno e quattro-in-uno. Sono nate prima della pandemia con l’idea di essere usate in un piccolo ufficio, composto da un massimo di 8 dipendenti. La pandemia ha però portato un importante cambiamento: dalle piccole alle grandi aziende si è affermata la modalità di lavoro ibrida, e per molti lo smart working è diventata una scelta definitiva. E così si è creato più spazio per queste stampanti.
– Come si è riflettuto questo cambiamento sulle richieste del mercato?
È arrivata la richiesta anche dai clienti enterprise di proporre flotte miste perché ora una parte dei dipendenti, totalmente o parzialmente, lavorerà da remoto. Per rispondere a queste esigenze oggi molte grandi aziende propongono un pacchetto che comprende router, PC, stampante e cartucce per poter operare in smart working in un modo però gestito dall’azienda. C’è un cambio definitivo della vita lavorativa.
Tutto ciò permette l’ingresso nell’universo della stampa gestita anche a stampanti inkjet come le nostre che nascono in un dipartimento consumer e non comprendono tutti i sistemi di gestione tipici di un Managed Print Services. Tuttavia, stanno sempre di più integrando software che consentono a un amministratore di sistema di gestire i diritti di utilizzo e le connessioni dedicate alla stampante, fino a un massimo di 20 utenti.
Inoltre, usiamo protocolli di sicurezza standard che vengono aggiornati attraverso il firmware e proteggono da accessi non autorizzati e data leakage (anche se le Maxify GX non hanno una memoria interna) e consentono una gestione sempre più facile dell’operatività da parte dell’utente.
– Viste le caratteristiche, queste stampanti potrebbero sostituire le laser?
In realtà, soprattutto nella Pubblica Amministrazione, ci sono ancora molte stampanti ad aghi. Si stanno sostituendo quei vecchi modelli. Non parlerei però di una sostituzione delle stampanti laser, piuttosto le refillable possono affiancarle nel caso di un uso come stampante da scrivania. Una laser non si può sostituire con una MegaTank perché le stampanti inkjet non possono garantire quel tipo di prestazioni (come la velocità). È più che altro un accompagnamento verso una dimensione più pulita, più legata all’ecosostenibilità, alla sicurezza della salute.
In particolare, gli enti pubblici sono sempre più sensibili alle emissioni di calore e del toner e tendono a non avere più negli uffici, di fianco al personale, prodotti che possono essere dannosi e che richiedono un costante riordino del consumabile, con una conseguente generazione di rifiuti. Questo ha portato a un grande slancio del prodotto inkjet e sta facilitando l’impiego anche in ambienti dominati in passato da altre tecnologie. Così il mercato cui si rivolge la gamma MegaTank sta crescendo con una domanda sempre più importante tanto che un modello su tre di stampanti inkjet vendute ha ormai tecnologia refillable.
– Il costo delle Maxify GX si aggira attorno ai 500-600 euro. Che ruolo gioca il prezzo?
È innegabile che l’acquisto di queste stampanti richieda uno sforzo maggiore rispetto ai modelli consumer, giustificato però da una produttività nettamente superiore. Queste stampanti hanno un costo copia che è di 0,0062 euro in bianco e nero e di 0,0056 euro a colore con stampa in modalità normale. Le cartucce in dotazione consentono di fare 6.000 in bianco e nero o 14.000 copie a colori con un consumo medio stimato di circa 1.000-1.500 pagine al mese.
Se però si usa la modalità economy, che è una stampa draft, si arriva, rispettivamente, a 9 mila e 21 mila copie. Gli inchiostri sono a pigmento e sono anche certificati per la Pubblica Amministrazione, quindi assicurano che nulla venga cancellato anche passandoci un evidenziatore o nel caso in cui dovessero bagnarsi. Oltre agli uffici, queste macchine sono usate nelle piccole cliniche, nei negozi e nelle scuole. In pratica, in ambienti dove si stampa molto ed è richiesta una certa versatilità per stampare dalla busta alla fotografia fino al banner.
– Dato che sono stampanti che fanno da ponte tra il consumer evoluto e il mondo aziendale, come le commercializzate?
Commercializziamo queste stampanti tramite canali indiretti. Un piccolo professionista può acquistarle presso uno dei nostri rivenditori di IT & Office. Per la PA abbiamo in Canon invece una divisione dedicata che si occupa della trattativa diretta. Stiamo organizzando moltissimi seminari e svolgendo tanta attività di formazione per creare conoscenza e awareness tra i clienti dei nostri rivenditori, che comunque sono tutte aziende con partita IVA, dalla piccolissima alla media impresa. All’interno del canale It & Office abbiamo dei partner certificati più una grande quantità di indirect managed account, cioè partner non gestiti dall’account ma dalla distribuzione. La piccolissima impresa è pertinenza invece di quest’ultima.
– Perché è stato deciso di non mettere le Maxify GX a scaffale?
In realtà sono presenti alcuni modelli, ma sono quelli di fascia più bassa. Per le GX la scelta di non metterle a scaffale è stata dettata dalla complessità. Si tratta di macchine che hanno bisogno di essere spiegate per farne comprendere le funzioni e il prezzo. Per questo abbiamo scelto il canale dei rivenditori specializzati. Stiamo tenendo diverse giornate di presentazione nei cash and carry di Brevi, Cometa ed Esprinet e stiamo ricevendo un grande riscontro. Le domande che ci vengono poste riguardano principalmente come si integrano con le piattaforme esistenti, come si installano, quale software hanno, se funzionano col Mac. Tutta una serie di richieste tecniche che trovano una risposta esaustiva prevalentemente nei canali specializzati, dove il personale di assistenza alla vendita è preparato e formato sia in ambito hardware sia in ambito software.