Cohesity è una channel company. Questo ha specificato Albert Zammar, Regional Director Semea della società, a proposito del rapporto con il canale distributivo.
Zammar ha subito precisato questo aspetto ribadendo che il modello a cui si ispira la società è a due livelli: distributori e rivenditori con alcune competenze di system integration.
Allo stesso tempo Cohesity propone una piattaforma software defined che va a installarsi su una infrastruttura certificata fornita dai partner tecnologici che attualmente per la società sono Hpe, Lenovo e Cisco.
L’accordo con Cisco
“Questi partner sono in grado di integrare l’offerta tecnologica con la nostra piattaforma che può essere fruita on premise o on demand”, spiega Zammar.
Proprio con Cisco, Cohesity ha di recente siglato un accordo per integrare Cohesity Helios, piattaforma di gestione dei dati, con Cisco SecureX, piattaforma unificata avanzata da un punto di vista della sicurezza perimetrale.
Questa soluzione di data protection, integrata con Cisco SecureX automatizza la consegna delle informazioni critiche di sicurezza alle imprese che devono fronteggiare attacchi ransomware, aiutandole ad accelerare i tempi di rilevamento, indagine e ripristino.
L’integrazione abilita gli strumenti di Security Operations (SecOps) a collaborare facilmente e in modo efficace con quelli di IT Operations (ITOps) e di Network Operations (NetOps) per rafforzare le policy di sicurezza dei dati.
“Questa integrazione – continua Zammar – permetterà, da un unico pannello di controllo integrato attraverso la piattaforma SecureX di Cisco, di correlare tutti gli eventi da un attacco ransomware, per esempio, sulla rete fino all’attacco sul backup e fino alla remediation. L’obiettivo è garantire la messa a disposizione di una struttura e avere il controllo degli attacchi informatici end to end dal momento in cui avviene l’attacco stesso fino al momento in cui sarà necessario proteggere i dati portati in backup e fino alla remediation”.
Cohesity sta gestendo il canale a carte scoperte. Per questo, la società non vuole molti partner ma specializzati “avendoci scelti e conosciuti al fine di dare un valore aggiunto sulle nostre soluzioni. Scegliamo questi partner creando politiche di go to market congiunte. Poi – prosegue Zammar – vi sono altri partner focalizzati all’interno di determinati settori che ci aiutano a indirizzare segmenti di mercato differenti”.
Cohesity ha conquistato un ruolo nel mercato del data management che si declina in soluzioni che vanno dal backup al disaster recovery.
Il partner program
Due programmi differenti: da un lato il programma di rivendita, dall’altro il programma per i service provider. “Il programma di rivendita – spiega Matteo Ghielmi, Channel manager Southern Europe Cohesity – da un lato si rivolge ai partner che decidono di avere un rapporto di contrattuale diretto con Cohesity gestendo le transazioni con il nostro canale distributivo oggi formato da Icos e Systematika, dall’altro il partner potrebbe decidere di lavorare con le aziende che hanno siglato con noi delle alleanze tecnologiche e stiamo parlando di Cisco, Lenovo e Hpe.
Si tratta di un programma snello – precisa Ghielmi – che ci permette, attraverso il nostro partner portal, di fornire le certificazioni rapidamente per esempio affrontando anche esami online. Per quanto riguarda il programma per i service provider agiamo attraverso una sorta di pay per use che, tramite un apposito listino, permette ai nostri service provider di utilizzare, su base mensile, le licenze delle quali hanno bisogno in base alla numerica e alla tipologia”.
Per quanto riguarda i service provider Cohesity ha capito che, qualora decidessero di sostituire una tecnologia o lanciare nuovi servizi, non sempre riuscirebbero a fatturare seduta stante ma avrebbero bisogno di un periodo di rodaggio dovendo incrementare la base installata prima di andare a regime quindi, “per i primi mesi veniamo incontro ai service provider fatturando ciò che è l’utilizzo reale”, conclude Ghielmi.