Cosa serve per prevenire cali di produttività e ridurre i costi aziendali per il ripristino dei normali flussi di lavoro? E’, il comparto It pronto ad affrontare le nuove sfide di mercato?
Secondo un rapporto della The Economist Intelligence Unit, promosso da Appian, l’83% dei responsabili IT e di business intervistati a livello globale, e il 54% in Italia, dichiarano che per adattarsi meglio ai cambiamenti esterni, occorre un miglioramento dell’infrastruttura IT aziendale e delle app.
Questo permetterebbe alle aziende di essere molto più reattive e preparate ai continui cambiamenti dettati dal business moderno.
I risultati dello studio mettono in evidenza le attuali carenze dei sistemi IT tradizionali, ormai inadeguati per supportare la crescente domanda di nuove applicazioni software, l’ingente mole di dati prodotta e l’aumento dei workload relativi ad attività di sviluppo, anche non strettamente legate all’IT.
E questa tendenza sembra essere proiettata anche nel prossimo futuro. A questo scenario va aggiunto che, al giorno d’oggi, i dipendenti e i dati aziendali sono più frammentati che mai a seguito della pandemia che ha portato all’adozione massiva dello smartworking.
In questo scenario, non è un caso che tra le aree di maggiore interesse indicate dai decision-maker italiani nel rapporto rientrino i lavoratori da remoto (72%), il cambiamento di sistemi e processi (62%) e l’utilizzo della tecnologia per adattarsi ai cambiamenti delle aspettative dei clienti (54%).
Le aziende hanno realizzato che investire in nuove tecnologie, in strumenti più performanti e tecnologicamente avanzati, in dispositivi mobili, in sicurezza di rete e in soluzioni di storage all’avanguardia è imprescindibile per poter continuare a svolgere il proprio lavoro e rimanere competitivi.
Oggi, i responsabili IT si trovano ad affrontare molte più sfide che in passato e hanno la necessità di essere supportati da infrastrutture adeguate per potersi muovere rapidamente e ottimizzare le operazioni, qualora ce ne fosse la necessità, anche con pochissimo preavviso.
La necessità di maggiore flessibilità e resilienza per il business stava già diventando un focus per le aziende da prima dell’inizio della pandemia e il Covid-19 ha dato una spinta per trasformare questa tendenza in una vera e propria esigenza.
La resilienza deve ora consentire all’azienda, non solo di poter lavorare come prima della crisi, ma di valutare e affrontare al meglio scenari imprevedibili, dei quali non si è ancora in grado di prevedere gli sviluppi futuri.
Le imprese che saranno in grado di raggiungere un tale livello di resilienza avranno dalla loro un forte vantaggio competitivo e continueranno ad assicurarsi la flessibilità necessaria per superare i cambiamenti drastici dettati dal mercato. A questo si aggiunge, la mole di dati in continuo aumento che le aziende devono essere in grado di gestire, senza compromettere la continuità dei servizi offerti. “Essere veramente Always On è un fattore distintivo, che non può essere garantito senza prima assicurarsi la massima flessibilità, non solo nella scelta degli ambienti di archiviazione, ma anche nella scelta dei modelli di acquisto. Garantire l’Always On è una delle nostre mission”, commenta Donato Ceccomancini, Country Manager di Infinidat.