Come sta cambiando l’approccio dei Cio e dei Ceo verso il dato e verso i nuovi modelli tecnologici che si sono affacciati e si affacceranno alle loro porte? I Cio stanno sempre più prendendo potere influenzati dal fatto che il dato sta diventando una sorta di ‘punta di diamante’ nei processi di cambiamento che vanno poi a declinarsi in quelle che sono le tecnologie ibride in ambito cloud.
L’avvento delle infrastrutture cloud sta aiutando le aziende ad andare ad abbracciare workload nativi in cloud che aiutino le imprese a studiare problematiche nuove con altrettante tecnologie innovative.
Commvault, azienda che si occupa di protezione e gestione dei dati, c’è. Ne hanno parlato di recente Marco Fanizzi, VP e General Manager Emea, Sergio Feliziani, Country Manager Italia e Fausto Izzo, Sales Engineer Italia di Commvault.
Fanizzi ha tracciato la tendenza europea attraverso l’analisi delle tematiche, tra cui quella di utilizzare il modello cloud operativo nella realtà. Ma dietro a tutto questo c’è sempre lo spettro del ransomware, più volte sottolineato dai manager Commvault, come un modello di attacco che mina, in primo luogo, la data monetization.
“Questa ha portato tutte le aziende ad avere le informazioni peculiari più importanti all’interno del mondo digitale sia privato sia pubblico. Un trend – spiega Fanizzi – per cui gli hacker agiscono in maniera differente a seconda del danno che vogliono portare all’azienda e il tema del ransomware sta diventando sempre più dominante. Oggi la tendenza degli hacker sta diventando sempre più frequente e anche in Italia stiamo assistendo a casi. La modalità di attacco è un po’ più smart rispetto al passato: gli hacker entrano in azienda, stanno per mesi nascosti, studiano, leggono le informazioni e poi piazzano le trappole. La nostra – prosegue Fanizzi – è una tecnologia di protezione del dato e ci permette anche di individuare se c’è qualcosa che non va all’interno della gestione dei dati nel data center”.
Tutto quello che è successo durante il primo periodo pandemico è stato un input importante nei modelli organizzativi e decisionali dei clienti. “Stiamo assistendo all’importanza del dato anche per come viene percepito in azienda diventando il perno nei processi di cambiamento che poi si declinano in quelle che sono le tecnologie ibride in ambito cloud e sta prendendo importanza anche il ruolo del Cio. Parlando di modello organizzativo – afferma Feliziani – sia il Ceo sia il Cio stanno ragionando sulla valorizzazione del dato e su come i processi debbano cambiare in modo dinamico rispetto al dinamismo del mercato. Ciò significa che l’It, in Italia, sta diventando sempre più importante perché indirizza verso soluzioni che hanno come target il business e al mantenimento di una crescita che, numeri alla mano, parlano chiaro: il Pil ha visto una ripresa rispetto ai due anni appena passati. Significa spostare quelle che sono le attenzioni sulle nuove frontiere tecnologiche e noi stiamo spostando l’attenzione su modelli as a service con Metallic”.
Commvault, a detta di Fanizzi, “unisce a una tecnologia tradizionale on premises una software as a service. Inoltre fondiamo il nostro credo sulle partnership perché sono convinto una strategia multivendor sia efficace nell’approccio al ransomware per esempio la partnership con Cyberark, in questo senso, o con Microsoft Azure e AWS”.
Oggi il ransomware sembra una minaccia inevitabile e una fonte di grande preoccupazione per ogni azienda.
Con la crescita continua dei dati che estende la superficie di attacco, ripristinare la situazione dopo un attacco pericoloso diventa sempre più difficile.
Grazie all’approccio multilivello alla sicurezza dei dati e alla piattaforma di Intelligent Data Services di Commvault, le società possono gestire meglio il rischio ransomware e garantire che i loro dati siano sempre pronti a favorire la crescita del business.
L’interoperabilità di Commvault con applicazioni, database, piattaforme cloud, virtuali e container garantisce la protezione di una grande varietà di workload.
Questa interoperabilità richiede speciali credenziali privilegiate, motivo per cui Commvault e CyberArk hanno avviato una collaborazione mirata ad aiutare le aziende a proteggere i propri dati e a ripristinarli da qualsiasi minaccia.
CyberArk ha integrato con Commvault anche le proprie capacità di gestione delle sessioni privilegiate. Questo fornisce un accesso amministrativo sicuro all’interfaccia di gestione di Commvault, senza mai esporne le credenziali, sviluppato come una sessione di login senza password che isola gli utenti dall’accesso diretto ai sistemi di destinazione, monitorando e registrando l’attività che si verifica all’interno della sessione privilegiata.
I team SecOP possono gestire le credenziali amministrative locali di Commvault, consentendo loro di definire requisiti di complessità delle password più severi e fornire l’accesso amministrativo a Commvault senza mai esporre le password all’utente.
Uno degli ulteriori aspetti da considerare sono i backup. Mettendo le mani su di loro gli hacker hanno le chiavi dell’azienda.
Per questo, secondo Izzo, è lì che si deve andare a parare sul fronte della sicurezza e, da quello che ha ricordato, anche i Ciso se ne stanno rendendo conto e bussano alla porta della società. Secondo Izzo, la partnership con CyberArk è focalizzata anche su questo fronte.