Romeo Scaccabarozzi, Amministratore delegato di Axiante, è partito dal marketing per arrivare all’ICT, scoprendo che l’intangibilità presente nell’ICT richiedeva molto impegno per far comprendere alle aziende clienti l’enorme potenziale a disposizione, ad esempio riducendo il gap di linguaggio tra “esperti e utenti”. Oggi, Scaccabarozzi, si ritrova imprenditore dopo aver seguito il consiglio di un head hunter.
Chi è…Romeo Scaccabarozzi?
Anche se timido, mi piace però stare in mezzo alla gente, più per ascoltare che per parlare, convinto che possiamo imparare tutti i giorni, sia dai nostri errori sia – e molto – da chi ci sta intorno.
Cosa significa essere oggi ai ‘posti di comando’?
Penso che non vi sia un oggi o un prima. Essere ai posti di comando significa innanzitutto prendere delle decisioni su temi-aspetti che richiedono una valutazione “non inseribile in un algoritmo”, altrimenti saremmo sostituibili da AI (Intelligenza artificiale).
A cosa deve il successo nel suo lavoro?
Alla partecipazione attiva dei collaboratori e quindi al fatto di saper creare un rapporto di massima stima e fiducia nella squadra.
Come si è avvicinato al mondo dell’Ict?
Partendo dal marketing. Scoprii velocemente che la forte intangibilità presente nell’ICT richiedeva molto impegno per far comprendere alle aziende clienti l’enorme potenziale a disposizione, ad esempio riducendo il gap di linguaggio tra “esperti e utenti”.
Mi dia tre aggettivi che descrivano il core business della sua azienda.
Veloce, affidabile e snella.
Quali sono le migliori scelte che ha fatto da un punto di vista professionale?
Aver operato in diverse funzioni: dall’area tecnica al marketing, dalle vendite alla gestione.
Aver vissuto e lavorato in Inghilterra e Francia per qualche anno.
Si è mai trovato nella necessità di fare scelte dolorose, ovviamente da un punto di vista professionale?
In passato, quando lavoravo presso grandi organizzazioni, ho dovuto ridurre l’organico.
Qual è il pregio che ammira di più nelle persone e quale è il difetto che proprio non le va giù?
Ammiro diversi pregi, non penso ve ne sia uno in particolare. Il difetto: “non provarci”. Di fronte a qualcosa di nuovo, a una sfida, fallire è nella natura umana. Da piccoli cadiamo quando impariamo a camminare, guai se non provassimo.
Direbbe grazie a…e perché?
Anni fa una head hunter mi ha fatto capire che era arrivato il momento di fare una scelta personale: “provare a diventare imprenditore” invece di continuare a fare il manager nelle multinazionali.
A chi chiederebbe scusa e perché?
Alle figlie. Avrei dovuto dedicar loro più tempo, quando erano piccole, quello spazio-tempo una volta passato è andato…
Tema giovani. Cosa cercano? Come giocano il loro futuro?
Cercano contesti e opportunità per apprendere tanto e velocemente e sono consapevoli che per la velocità con cui le cose cambiano vi sono poche certezze ed è necessario affrontare il prossimo con flessibilità.
Quali le criticità che ha messo in luce, nel suo quotidiano, il Covid-19?
Con il Covid le organizzazioni sono rimaste “bloccate”. È venuto meno il frequentarsi anche informale davanti alla macchina del caffè, dove a volte nascono nuove idee o punti di vista che singolarmente non è possibile sviluppare.
Quali le modalità per procedere al cambiamento dopo la pandemia Covid-19?
Avere un piano esecutivo chiaro di come e quando vogliamo seriamente cambiare.
Mi dia tre motivazioni per le quali oggi, le aziende, dovrebbero stare attente alla sicurezza.
1. Chi gestisce dati di altri eticamente deve cercare di tutelare quello che non è proprio
2. Non dover sottostare al ricatto di natura criminale
3. Sapere quali rischi si corrono aiuta a scegliere. Non si può essere protetti al 100%, ma si deve valutare cosa è essenziale.
Ora facciamo ‘un gioco’…
Se fosse un piatto che piatto sarebbe?
A me piacciono gli spaghetti alle vongole.
Se fosse un quadro?
L’ultimo fatto da mia moglie sui fiori.
Se fosse un film?
Sliding doors.
Se fosse una stagione?
Primavera.
Se non facesse il lavoro che fa, che lavoro farebbe?
L’architetto.
Se avesse una bacchetta magica…
Tornerei ai vent’anni.
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