I responsabili IT devono avere accesso a tutti gli strumenti per mettere in atto nuove strategie rapidamente, specie in un mercato in continua evoluzione e che spesso attraversa momenti di incertezza.
Questo assioma è valido sempre, ma è stato determinante a inizio 2020, quando il Covid-19 ha costretto le aziende a un passaggio rapidissimo e obbligato al lavoro da remoto, con una conseguente accelerazione nell’adozione di soluzioni cloud.
L’impressionante crescita del cloud è poi continuata anche nel 2021, portando alla “nuvola” interessanti profitti.
Attualmente, la maggior parte delle aziende opera in un ambiente di cloud ibrido, eseguendo numerosi workload critici all’interno di questi spazi. Questo perchè il cloud pubblico nonostante i vantaggi offerti in termini di agilità e semplicità, sta dimostrando di non essere una soluzione adatta a tutti i carichi di lavoro per motivi legati principalmente ai costi, alle prestazioni, alla compliance e al controllo.
I clienti, quindi, stanno optando, sempre più di frequente, per l’adozione dei principi del cloud pubblico (ad es. self-service provisioning, automazione, pagamento in base al consumo) nei loro ambienti di private cloud, sfruttandone di fatto il solo modello operativo.
Il cloud privato si è rivelato la soluzione più sicura per ridurre i costi e raggiungere una maggiore flessibilità di acquisto. Infatti, aumenta l’agilità del lavoro e permette alle aziende di sfruttare appieno tutti i vantaggi derivanti da questo servizio.
Per raggiungere al meglio il loro obiettivo, i responsabili IT hanno bisogno di un nuovo modello di consumo per la loro infrastruttura dati. Un modello che non solo riduca i costi, ma consenta anche di accedere a un consumo pay-as-you-grow, garantendo così l’elasticità di poter aumentare o ridimensionare istantaneamente lo spazio dedicato ai diversi progetti in corso.
Con un modello di questo tipo, il cloud privato offre una strategia ottimale all’IT per supportare al meglio il business aziendale.
In un contesto come quello attuale è necessario riuscire a bilanciare le esigenze contingenti con quelle che si presenteranno in futuro, senza però creare silos difficili da gestire, aggiungere complessità alla gestione o rallentare il time-to-market per nuove iniziative nel tentativo di ottenere risparmi a breve termine.
Ripensare al cloud privato, anche sulla base di nuovi modelli di consumo (CapEx e OpEx), consentirebbe di raggiungere l’agilità di cui l’IT ha bisogno, contenendo al tempo stesso le spese.
Per venire incontro a tutto questo e alle esigenze dei responsabili IT, Infinidat ha sviluppato Elastic Pricing, una modalità di acquisto che, come dice il nome stesso, aiuta le aziende a far fronte a condizioni di mercato incerte fornendo flessibilità e costi preventivabili.
Nel panorama odierno, sempre più complesso e competitivo, i responsabili aziendali desiderano concentrarsi sull’innovazione e sulla crescita del proprio business piuttosto che preoccuparsi dell’infrastruttura.
Elastic Pricing consente ai clienti di acquisire capacità di storage con una combinazione di CapEx (capacità base) e OpEx (crescita di capacità per tempi limitati). In questo modo, gli IT manager possono, in base ai vincoli di budget e alle esigenze di business, aumentare autonomamente la capacità base per gestire un picco temporaneo e successivamente ritornare alla capacità base in qualsiasi momento, senza commissioni o penali.
Questo permette di ridurre i costi e garantisce ai clienti di pagare solo per ciò che realmente utilizzano e, cosa più importante, non richiede compromessi in termini di prestazioni, affidabilità o disponibilità.
Inoltre, per soddisfare le esigenze dei clienti, da anni Infinidat investe nello sviluppo di soluzioni innovative e ad oggi è in grado di offrire uno storage on-prem che garantisce la stessa esperienza d’uso che si avrebbe nel public cloud, ma con un approccio private cloud, mantenendo i dati aziendali in un ambiente totalmente controllato e protetto, con una elevata semplicità d’uso che combinata ad Elastic Pricing permette di raggiungere una flessibilità senza eguali in termini di costi.
a cura di Donato Ceccomancini, Country Manager Infinidat Italia