Televisori esausti dopo lo switch-off? Ecco dove piazzarli

Alberto Canni Ferrari, Procuratore speciale del Consorzio ERP Italia, spiega le diverse possibilità di smaltimento dei televisori esausti.

Televisori esausti dopo lo switch-off? Ecco dove piazzarli

Switch-off dei televisori è rimandato e si apre il capitolo di dove pizzare quelli esausti.

È di questo periodo la notizia che i tempi del passaggio all’Mpeg4 (da Mpeg2) saranno definiti a fine anno e non il prossimo settembre come inizialmente previsto, una volta valutato il parco ricevitori degli italiani.

Ancora meno certi poi sono i tempi del passaggio al Dvb-t2, la cui attivazione dovrebbe essere spostata a partire dal 1° gennaio 2023.

Questo switch-off comporterà, probabilmente, anche un rallentamento del cambio degli apparecchi televisivi, necessario per poter ricevere i nuovi segnali. È probabile però che qualche nostro concittadino abbia già deciso di acquistarne uno nuovo e non aspettare che la transazione tecnologica diventi obbligatoria.

In questa circostanza, legata alla switch-off, vogliamo porre all’attenzione dell’opinione pubblica le procedure da seguire, che fanno riferimento a norme ad hoc come il decreto legislativo 49/2014 in materia di RAEE e il decreto legislativo 188/2008 per gli RPA che hanno introdotto il principio della Responsabilità Estesa del Produttore (entrambe sono state poi modificate in alcune parti dalla vigente Direttiva Europea 2018/849, recepita in Italia con il decreto legislativo 118/2020 presente nel Pacchetto Economia Circolare), quando decidiamo di liberarci di un prodotto tecnologico, come appunto un televisore.

I televisori, in particolare, rientrano nella categoria R3 dei cosiddetti RAEE (Rifiuti di Apparecchiature Elettriche ed Elettroniche) e per questo, una volta giunti a fine vita, quindi non più utilizzati, devono essere gestiti secondo quello che viene indicato dalle norme in vigore, con l’obiettivo di recuperare le materie prime in essi contenute.

Televisori esausti dopo lo switch-off? Ecco dove piazzarli
Alberto Canni Ferrari, Procuratore speciale del Consorzio ERP Italia

Per capire meglio come funziona il sistema di gestione dei vecchi televisori, e in generale degli Apparecchi Elettrici ed Elettronici, ne abbiamo parlato con Alberto Canni Ferrari, Procuratore speciale del Consorzio ERP Italia, uno dei Sistemi Collettivi senza scopo di lucro che si fa carico sull’intero territorio nazionale della gestione a norma dei RAEE (Rifiuti di Apparecchiature Elettriche ed Elettroniche) e dei RPA (Rifiuti di Pile e Accumulatori).

“Il cittadino deve innanzitutto essere consapevole del fatto che, una volta dismessi, i RAEE e gli RPA devono essere oggetto di raccolta separata per essere avviati a un corretto trattamento e quindi non impattare negativamente sulla salute delle persone e sull’ambiente. Per questo – continua Canni Ferrari – gli apparecchi televisivi, una volta che si è deciso di non utilizzarli più, devono essere conferiti presso i centri di raccolta urbani o presso la distribuzione. In quest’ultimo caso, il servizio di “1contro1” consente di acquistare una nuova apparecchiatura ed al contempo di richiedere il ritiro di una analoga. I RAEE di piccolissima dimensione possono essere restituiti anche se non si sta acquistando una nuova apparecchiatura presso i punti vendita che hanno una superficie dedicata alla vendita delle AEE che superi i 400mq, così come le pile esauste che possono essere restituite nei punti vendita. Anche per gli acquisti effettuati online è possibile avvalersi del servizio di 1contro1, che consiste nella facoltà da parte del consumatore di poter richiedere il ritiro del RAEE presso il proprio domicilio”, conclude Canni Ferrari.