HPE: nuovi modelli di cloud per la crescita dell’Italia

HPE e The European House - Ambrosetti hanno anticipato al Forum la realizzazione di uno studio su “Nuovi modelli di cloud sostenibili, per la competitività e la crescita dell’Italia”.

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Indagare il ruolo e l’impatto dei nuovi modelli di Cloud, basati sull’Everything-as-a-Service (XaaS), nel migliorare la competitività e la crescita dell’Italia che permette la trasformazione di imprese e di Istituzioni.

È quanto si prefigge di analizzare lo studio “Nuovi modelli di cloud sostenibili, per la competitività e la crescita dell’Italia”, che Hewlett Packard Enterprise Italia (HPE) e The European House – Ambrosetti si avviano a realizzare, anticipato oggi nell’ambito del Forum di The European House – Ambrosetti, in una conferenza stampa cui hanno preso parte Valerio De Molli, CEO & Managing Partner di The European House – Ambrosetti e Stefano Venturi, Presidente e Amministratore Delegato di Hewlett Packard Enterprise Italia, Presidente di Cefriel.

Negli ultimi vent’anni, il PIL dell’Italia è cresciuto mediamente dello 0,4% annuo, un tasso di crescita inferiore di oltre -1,2 punti percentuali della media UE27 + UK (+1,6%) e di un punto percentuale rispetto a Francia e Germania (entrambe cresciute del +1,4%).

Inoltre, nel periodo pre-pandemico, le stime di crescita del PIL posizionavano l’Italia all’ultimo posto in UE: +0,3% nel 2020 contro una media UE del +1,4%. Il Covid ha stravolto le carte in tavola, portando a una contrazione economica del -8,9% nel 2020. Secondo le stime di crescita elaborate da The European House – Ambrosetti, il PIL italiano si manterrà a livelli inferiori rispetto al 2019 almeno fino al 2022, considerando il “consensus scenario”.

La crescita dell’Italia è inficiata dalla scarsa produttività nella componente, che The European House – Ambrosetti definisce le “Energie del Sistema”, ovvero nella parte di produttività non imputabile a lavoro e capitale. Le Energie del Sistema, tra cui sviluppo manageriale delle aziende, gestione dei talenti, sinergia tra pubblico e privato, si compongono di elementi che afferiscono alla sfera degli asset intangibili, che possono essere favoriti e stimolati dalla trasformazione digitale di imprese e Pubblica Amministrazione.

Secondo quanto dichiarato da De Molli, “È fondamentale investire in tecnologie digitali per rilanciare la competitività e la crescita del sistema-Paese. Gli investimenti in nuove tecnologie, infatti, hanno un ruolo chiave nella creazione degli asset intangibili, fondamentali per il rilancio del sistema economico nazionale nel periodo post-Covid. In questo quadro, è necessario individuare un nuovo modello di sviluppo del digitale che accompagni in maniera efficace ed efficiente il percorso di trasformazione di imprese e Pubblica Amministrazione. A tal fine, The European House – Ambrosetti e Hewlett Packard Enterprise Italia, stanno avviando uno Studio Strategico che intende indagare gli impatti e i benefici generabili da una larga adozione del modello Cloud di Nuova Generazione basato su “Everything-as-a-Service”, in grado di garantire l’accesso a tecnologie, applicazioni e strumenti tecnologici secondo logiche maggiormente vicine alle necessità della società del futuro”.

HPE: nuovi modelli di cloud per la crescita dell'Italia
Stefano Venturi, Presidente e Amministratore Delegato di Hewlett Packard Enterprise Italia, Presidente di Cefriel

“Con il PNRR, l’Italia ha intrapreso la strada della digitalizzazione, in grado di abilitare la modernizzazione del paese. Per far sì che si realizzi quanto auspicato nel Piano, è necessario intervenire su nuove piattaforme, basate su architetture tecnologiche innovative, in grado di rendere più agevole e accessibile il percorso di trasformazione digitale di aziende e PA”, ha commentato Venturi. “Queste architetture sono possibili solo attraverso modelli innovativi di Cloud, come la Nuova Generazione di Cloud, che stiamo portando sul mercato e che è basata su l’“Everything-as-a-service”, applicabile sia all’edge – dove vengono generati i dati – che ai datacenter. In un’ottica di Data Economy, questo nuovo modello di Cloud, aperto e interoperabile, permette di estrarre valore dai dati e allo stesso tempo di garantire che la filiera italiana dell’ICT, possa continuare ad operare e quindi a contribuire allo sviluppo dell’economia e delle competenze nel nostro Paese. Siamo fiduciosi che il percorso di studio che abbiamo intrapreso insieme a The European House – Ambrosetti porterà a risultati significativi per l’intero sistema Paese”.

Lo studio sarà svolto nel corso dell’autunno 2021 (da settembre a dicembre) e sfocerà in un Forum che intende porsi come punto di riferimento per la discussione e per il dibattito in merito alle necessità di nuovi modelli di Cloud che favoriscano e accelerino l’adozione del digitale. Lo studio vuole quantificare gli impatti positivi derivanti dall’impiego del modello Everything-as-a-Service (XaaS) per imprese, Pubblica Amministrazione e sistema-Paese.

Come premessa a questo studio, il gruppo di lavoro di The European House – Ambrosetti ha individuato l’Intangible Economy e la Data Economy come due dei principali paradigmi della società e dell’economia del futuro alle cui esigenze i modelli di sviluppo del digitale devono dare risposta.

Le prime evidenze raccolte mostrano come la diffusione di investimenti in asset intangibili sia correlata con la crescita del PIL. Ciò è dimostrato anche dall’analisi delle valutazioni di borsa: a oggi gli asset intangibili giustificano oltre il 90% del valore di borsa delle principali società statunitensi e oltre il 70% delle aziende europee. In Italia, negli ultimi 25 anni, il valore degli asset intangibili è più che raddoppiato (x2,2), ma con un moltiplicatore più basso rispetto ad altri peers europei, quali Francia (x2,6), Regno Unito (x2,3) e Spagna, in cui è più che quadruplicato (x4,4).HPE: nuovi modelli di cloud per la crescita dell'Italia

Il peso della Data Economy sulle economie europee sta crescendo, nonostante la quasi assenza di player rilevanti a livello internazionale. Sebbene l’Italia si trovi al quarto posto in UE27 + UK per valore complessivo della Data Economy (37,8 miliardi di Euro), si posiziona solamente in 17ª posizione considerando il peso della Data Economy sul PIL (2,3%), ben distante dalla media europea (3,0%) e da altri peers (UK, 4,0%; Germania, 3,6%; Spagna, 2,7%; Francia, 2,5%). Dalle analisi svolte da The European House – Ambrosetti, questa situazione è destinata a peggiorare a causa di un tasso di crescita inferiore alla media europea che porterà l’Italia in 19ª posizione al 2025.

Al fine di consentire a imprese e Pubblica Amministrazione di attuare un processo di digital transformation che favorisca la crescita della produttività di aziende e Pubblica Amministrazione e, conseguentemente, il miglioramento del tasso di crescita dell’intero sistema-Paese, sarà necessario individuare un modello di sviluppo tecnologico adeguato alle esigenze di sviluppo del Paese. Tra queste esigenze, l’analisi svolta individua:

  • La necessità di avere il giusto mix di tecnologie e flessibilità che possa garantire un miglioramento del gross margin compreso in una forchetta tra il 33% e il 50%, nel tempo evitando lock-in in fase di startup;
  • La necessità di fare fronte a crescite rapide delle attività, sempre più caratterizzate da forte variabilità, come in occasione dei momenti di instant shopping (tra cui, ad esempio, il Black Friday; le sessioni di click day per le PPAA, campagne, e-commerce, ecc). Ad esempio, nel 2021, il gruppo di lavoro The European House – Ambrosetti stima un aumento del +220% del traffico internet e un aumento del +139% dei ricavi (vs. un venerdì “normale”).
  • La necessità di adottare un nuovo modello di sourcing che permetta di gestire la crescente rilevanza degli investimenti in infrastrutture digitali, il loro impatto sul profilo di rischio delle iniziative economiche e la flessibilità di instant consumption. Nei prossimi 5 anni si prevede un aumento del +3,1% delle spese ICT a livello mondiale.

Lo studio sarà guidato da un Advisory Board composto da Stefano Venturi (Presidente e Amministratore Delegato di Hewlett Packard Enterprise Italia, Presidente di Cefriel), Valerio De Molli (CEO & Managing Partner di The European House – Ambrosetti), Claudio Bassoli (Vice Presidente Hewlett Packard Enterprise Italia), Corrado Panzeri (Associate Partner & Head of InnoTech Hub di The European House – Ambrosetti) e un panel di Advisor, a cui hanno già aderito Esko Aho (già Primo Ministro della Finlandia ed esperto di innovazione) e Roberto Monducci (già Direttore Generale, ISTAT; Professional Affiliate al Dipartimento di Economia, Scuola Superiore Sant’Anna di Pisa).

Anche grazie alla realizzazione di un ciclo di incontri riservati con selezionate personalità e stakeholder-chiave, il gruppo di lavoro di The European House – Ambrosetti intende formulare una visione condivisa sulle opportunità associate alla transizione digitale e alle necessità di adozione di nuovi paradigmi per il sourcing delle tecnologie.

Inoltre, la realizzazione di una survey indirizzata a primari business leader, afferenti al network di The European House – Ambrosetti, permetterà di raccogliere importanti elementi quantitativi sullo stato di adozione e le prospettive di sviluppo del digitale, misurando la necessità di individuare modelli di diffusione del digitale differenti rispetto agli attuali.

Infine, lo studio fornirà indicazioni precise ad aziende e Istituzioni circa il percorso da intraprendere per sfruttare appieno le opportunità offerte dai nuovi paradigmi di sviluppo del digitale, facendo leva sugli elementi caratterizzanti della filiera italiana.