Riflettori puntati sul mercato dell’intelligenza artificiale.
È delle ultime settimane la notizia dell’acquisizione di Nuance, multinazionale americana specializzata nello sviluppo di software per il riconoscimento vocale, da parte di Microsoft per 19,7 miliardi di dollari.
Nell’ultimo esercizio al 30 settembre 2020 Nuance ha registrato una flessione dei ricavi pari al 2,9% e ha ottenuto un utile netto da operazioni continue di 29 milioni, dopo anni di perdite. Tuttavia, questa operazione è solo l’ultima dimostrazione di quanto le tecnologie di intelligenza artificiale applicate al linguaggio abbiano ormai assunto un’importanza strategica in tutti i settori e per tutti i processi.
Un deal che conferma l’attenzione maggiore da parte delle Big Tech per il settore del Natural Language Understanding, materia in cui expert.ai, multinazionale nata a Modena e proprietaria di una delle piattaforme di intelligenza artificiale per la comprensione del linguaggio, è operativa da oltre 20 anni.
Stefano Spaggiari, Chairman di expert.ai ha così commentato: “Per rendersi conto dell’importanza strategica di questa operazione per il gigante di Redmond basti pensare che Nuance rappresenta la più grande acquisizione di Microsoft in termini di controvalore, dopo quella di LinkedIn avvenuta nel 2016 e pari a 26 miliardi di dollari. Ma a beneficiare di questa notizia è anche il mercato europeo perché accende l’attenzione su un settore con alle spalle una lunga storia e davanti a sé una grande ascesa.”
Un recente studio sul mercato di expert.ai elaborato da Midcap Partners ha messo in luce come dal 2017 a oggi le principali operazioni di questo tipo abbiano generato un valore di oltre 100 miliardi di dollari.
Lo studio rileva come la maggior parte delle aziende di intelligenza artificiale siano quotate negli Stati Uniti e abbiano valutazioni superiori a 10 volte i loro ricavi (EV/TTM Sales > 10x), via via più elevate a seconda del loro potenziale di crescita e del modello di business.
“Il moltiplicatore EV/Sales applicato da Microsoft nell’acquisizione di Nuance è pari a circa 12x, mentre il multiplo EV/Sales 2020 di expert.ai è notevolmente inferiore e si aggira intorno a 4x”, nota Spaggiari. “Questo in sostanza significa che l’attenzione per il mercato dell’intelligenza artificiale è molto alta e che nei prossimi anni ci dobbiamo aspettare forti investimenti nel settore.”
A corroborare il trend di investimenti nel mercato dell’intelligenza artificiale con particolare riferimento alle piattaforme e al modello SaaS, propri di expert.ai, ci sono i casi d’oltreoceano molto recenti.
“La società Databricks di San Francisco, specializzata nell’applicazione dell’intelligenza artificiale all’analisi dei dati, ha raccolto oltre 2 miliardi di dollari in un nuovo round di finanziamento lo scorso gennaio, raggiungendo una valutazione post-money di ben 29 miliardi di dollari, e ha visto quintuplicare il proprio valore dalla fine del 2019 a quella del 2020. Altro caso è quello di Snowflake, che ha debuttato sul Nyse a settembre 2020, dopo aver raccolto 3,36 miliardi dall’Ipo. Nella prima seduta aveva guadagnato il 112%, più che raddoppiando la propria capitalizzazione di mercato da 33 a oltre 70 miliardi di dollari”, spiega il chairman della società.
Cifre che testimoniano l’attenzione e le aspettative del mercato americano nei confronti di un settore dalle prospettive di crescita. Per il 2021 ci si aspetta che molte altre iniziative continueranno questo trend, e non stupirebbe una ulteriore accelerazione, considerando anche le iniziative sospese a causa della pandemia che ripartiranno per dare continuità alla crescita del settore dell’intelligenza artificiale, legata anche all’automazione dei processi e alla pervasività sempre crescente della digital transformation, e non solo in USA, da sempre ecosistema fertile per l’innovazione, ma anche in Europa.