Il 2020 è stato l’anno della consacrazione del cloud computing e dei servizi cloud che hanno visto aziende e canale rafforzare le proprie competenze. La telefonia professionale è stata sdoganata anch’essa per il fatto che con i vecchi centralini il lockdown avrebbe precluso le comunicazioni. Marco Pasculli, managing director di Nfon Italia, spiega la sua visione in questo speciale di ChannelTech.
Cloud computing: quali sono le novità per il 2021?
Il 2020 è stato l’anno della consacrazione del cloud computing. Nominato, a volte osannato, lo scorso anno si sono tirate le somme e le aziende hanno capito la sua importanza.
Molte aziende sono state in grado di mantenersi operative attraverso il lavoro in remoto e l’accesso a dati e applicazioni, mentre gli studenti hanno continuato gli studi attraverso piattaforme online. Ciò ha dimostrato la crescente importanza dei servizi cloud e il ruolo centrale che hanno svolto nel consentire la trasformazione digitale.
Come hanno rafforzato le competenze in ambito cloud computing le aziende Ict?
Le aziende hanno rafforzato le proprie competenze in ambito cloud computing sulla scorta del recente lockdown che ha obbligato i decision maker a ripensare ai servizi che vengono resi disponibili ai propri utenti in azienda. In molti casi la conoscenza di base dei servizi in cloud è già molto presente perché la gran parte delle applicazioni sono già disponibili attraverso la nuvola e sono pertanto utilizzate da qualunque strumento connesso a internet e da qualunque luogo. La novità e stata ed è relativa ad alcuni servizi che non si pensavano potessero essere utilizzati in cloud e, tra questi, la telefonia professionale. Molte imprese ritengono, erroneamente, che il proprio centralino telefonico soddisfi le attuali e le future esigenze aziendali. In verità il centralino telefonico tradizionale non abilita i servizi richiesti quale il telelavoro, la gestione delle chiamate da telefono fisso e mobile e continua a obbligare le aziende al mantenimento dei contratti di assistenza, di manutenzione e rimane un elemento di guasto e di attacchi informatici.
Come hanno risposto i partner di canale e quale il loro contributo alla digitalizzazione della clientela?
La risposta del canale è stata eccellente, gli operatori di mercato hanno affiancato i propri clienti per supportarli e scegliere il miglior percorso possibile verso una digitalizzazione più spinta. In molti casi abbiamo visto grandi progressi da parte delle aziende, progressi che hanno permesso a queste ultime di rimanere operative ed efficienti durante i periodi di lockdown.
Quali le previsioni 2021 per le aziende?
Per il 2021 è complicato fare previsioni. Il primo trimestre è quasi terminato ed è stato contraddistinto da lockdown a corrente alternata. Abbiamo vissuto aperture e chiusure continue delle attività, situazione che non ha favorito la ripresa dell’economia che, anzi, è diventata più fragile in parecchi settori di mercato. C’è molta incertezza nelle imprese e questo lo si vede chiaramente dai tempi decisionali più lunghi del solito per qualunque investimento, anche quelli critici relativi all’innovazione. Rimango comunque ottimista per i prossimi mesi perché le vaccinazioni aumenteranno sensibilmente e garantiranno una maggiore sicurezza per la nostra popolazione. La sicurezza andrà a favore di quella continuità della quale le nostre aziende hanno davvero bisogno e che permetterà una ripresa dopo Pasqua.
Questo è il punto di vista del managing director della società.