Ok dal Tribunale di Milano all’ammissione al concordato per Italtel.
Come scrive L’Economia del Corriere della Sera, i giudici milanesi hanno accettato “il piano di rilancio proposto dal gruppo di impiantistica Psc (che diventerà azionista di controllo al 75%) in cordata con Tim, che rileverà il 25% delle quote della newco”, riporta Fabio Savelli del Corriere.
Dunque, sembra vedere la luce un’annosa questione che ha, da qualche anno a questa parte, riguardato la società multinazionale che opera nel settore dell’Information & Communication Technology.
Sul piatto arrivarono due proposte, o meglio, due offerte finali di cui il Consiglio di Amministrazione di Italtel, riunitosi il 31 dicembre 2020, scelse quella presentata da PSC Partecipazioni, gruppo attivo nella progettazione e realizzazione delle Infrastrutture Elettriche, di Telecomunicazioni, per la Sanità e per i Trasporti.
In che cosa consiste la proposta di PSC? Un investimento di capitale pari a 44 milioni di euro e con la disponibilità di nuova finanza per 30 milioni.
Italtel, analizzando il proprio Piano Industriale che consente di sostenere l’accelerazione dell’azienda cogliendo l’opportunità della digitalizzazione delle Infrastrutture Strategiche, della dotazione finanziaria che assicura il riequilibrio e la solidità nel breve medio termine e, infine, del soddisfacimento dei creditori, ha visto nell’offerta di PSC la giusta strada.
Sembra essere nella giusta direzione considerando che a gennaio scorso la società ha vinto la gara per la gestione dell’outsourcing delle infrastrutture digitali negli ospedali pubblici della regione Lombardia. Un accordo quadro che si aggira sui 13 milioni di euro.
Un passo importante in un settore, quello delle infrastrutture e delle telecomunicazioni, in attesa di segni concreti. Oggi sembrano esserci le basi per un rilancio del settore delle Tlc in Italia: da un lato il governo Draghi e dall’altro i fondi del Recovery fund che arriveranno in Italia, e dovranno servire, in principal modo, a rimettere in piedi l’impianto digitale del nostro paese.
E per questo servono teste e competenze che, anche a livello governativo, sembrano esserci, basti pensare alla recente nomina di Vittorio Colao a Ministro per l’innovazione tecnologica e la transizione digitale, un manager navigato e competente.
“L’approvazione del piano di sviluppo offre nuovo slancio al nostro cammino industriale i cui capisaldi sono: la proposta di linee innovative sui temi 5G e Banda Ultra Larga, Cybersecurity, IoT e Hybrid-Cloud con una forte declinazione multi-technology; la differenziazione sui mercati della pubblica amministrazione, delle utilities, delle banche e assicurazioni, dei media; la massima focalizzazione sui servizi di ingegneria e operation con il valore aggiunto del software; la crescita focalizzata su mercati internazionali presidiati che offrono le maggiori prospettive di sviluppo; l’investimento sulle competenze delle persone“, commenta Stefano Pileri, CEO Italtel.
Decretando così l’accettazione della proposta della società che ha fondato le sue radici in Basilicata, Pileri continuava: “In Italia, l’accelerazione che si sta imprimendo allo sviluppo delle reti a Banda Ultra Larga e 5G e, sulla base di queste, all’evoluzione in senso digitale dei processi industriali, logistici, amministrativi e delle infrastrutture strategiche del Paese, richiede un deciso processo di consolidamento atto a dare vita a soggetti forti in grado di sostenere e realizzare in tempi brevi questa trasformazione digitale. Siamo convinti che Italtel, con le proprie competenze, sarà una componente importante di questo disegno”, concludeva il CEO della società.