Nuova sede in UK per Achab, inoltre, completare la riorganizzazione gestionale, aumentare il portfolio di tecnologie, due iniziative di servizi per aumentare la redditività dei clienti. Questo sarà il 2021 di Achab raccontato da Andrea Veca, ceo della società.
Come è andato il 2020?
L’anno appena passato è sicuramente stato uno dei più strani della nostra storia, come certamente lo sarà stato per tutte le aziende del mondo. Il lato positivo è che Achab è stata in qualche modo “agevolata” sin da subito e non ha subìto alcun impatto sui processi aziendali, questo grazie al fatto che già da parecchi anni l’azienda è abituata a lavorare in regime misto, ovvero di lavoro e telelavoro.
Tuttavia, nessuna azienda vive di soli processi. Ecco perché grazie alla collaborazione di tutti abbiamo dato vita a numerosi incontri e attività virtuali, talvolta ludiche se vogliamo, per mantenere alto lo spirito di squadra caratterizzante/tipico di Achab cercando di evitare così qualsiasi fenomeno di alienazione, soprattutto per alcune risorse salite a bordo della nostra nave più di recente.
Sempre analizzando l’area dei processi, siamo riusciti a trasformare lo scenario di sconforto generato dalla pandemia in un’opportunità per rivederli e razionalizzarli.
Il rapporto coi clienti è naturalmente cambiato radicalmente perché Achab è da sempre abituata ad avere un contatto fisico con loro attraverso iniziative ed eventi live che quest’anno, per ovvie ragioni, non hanno potuto prendere vita. Abbiamo cercato anche con loro di mantenere attivo un collegamento proponendo esperienze online e inventandoci nuove modalità di coinvolgimento, devo dire, con successo e grande soddisfazione in molti casi.
Cito tra tutti MSP Day, l’evento annuale dedicato agli MSP italiani e a chi sta muovendo i primi passi per diventarlo, che a giugno 2020 si è manifestato nella sua terza edizione in versione appunto online e che ha raddoppiato il suo impatto sui partecipanti in quanto si è svolto durante il corso di due giornate coinvolgendo speaker di eccezione, anche internazionali, e oltre 400 fornitori di servizi IT. Motivo per il quale quest’anno riproporremo l’iniziativa sotto questa veste anche se ovviamente non vediamo l’ora di tornare a evangelizzare il nostro credo in giro per l’Italia.
Quali sono stati gli ambiti che hanno performato meglio?
Lato tecnologie, gli ambiti che hanno performato meglio sono stati quelli legati alle soluzioni antivirus, in particolare Webroot, disaster recovery con Datto BCDR, e Remote Monitoring Management con Datto RMM per cui si è verificata una grande crescita a dimostrazione della necessità di uno strumento come questo visto il particolare contesto storico che tutti stiamo vivendo.
Pur non essendo riusciti a raggiungere l’obiettivo pronosticato prima dell’avvento del Covid e nonostante i mesi di aprile e maggio siano stati abbastanza duri, siamo comunque riusciti a crescere, assestandoci al trend del “new normal”. Il risultato di esercizio ha retto bene così come anche la posizione finanziaria.
Quali sono i servizi che avete offerto?
Date le criticità poste dalla pandemia, Achab ha confermato la sua centralità a supporto delle PMI italiane nell’affrontare le sfide tecnologiche legate allo smartworking e alla cybersecurity, nel sostenere la spinta verso il cloud, oltre che aiutando a interpretare e ad abbracciare le innovazioni sul fronte dell’intelligenza artificiale, del machine learning, dei data analytics e delle tecnologie di analisi predittiva per realizzare infrastrutture ICT flessibili, efficaci ed economicamente convenienti.
Abbiamo inoltre ampliato il nostro portafoglio con una serie di nuove soluzioni. Oltre a NeuShield Data Sentinel, a Vade Secure e DarkWeb ID, abbiamo portato in Italia Cameyo, una soluzione in grado di rendere accessibili le applicazioni Windows in maniera semplice e sicura secondo la logica dell’anytime, anywhere, anydevice per offrire flessibilità, sicurezza e semplicità e ottimizzare il lavoro di aziende, MSP e dipendenti. Un’altra new entry nel nostro ventaglio di soluzioni del 2020 è stata Globaldash, la dashboard nata in Italia che unifica in una sola schermata gli alert provenienti dalle piattaforme utilizzate dagli MSP per erogare servizi IT.
In generale ci siamo avventurati in ambiti spesso estranei alle relazioni puramente commerciali, cercando di intensificare i rapporti con i clienti allo scopo di star loro vicini supportandoli al massimo in un periodo storico oggettivamente critico.
Abbiamo anche una Community dedicata agli MSP attiva su Telegram che conta oggi all’attivo 320 membri che ha lo scopo di accorciare le distanze e mettere a disposizione degli MSP italiani un contatto diretto. All’interno del gruppo condividiamo contenuti di valore e ognuno ha la possibilità di confrontarsi quotidianamente con i propri pari su tematiche legate al proprio business, esperienze, problematiche affrontate e quindi chiedere consigli. Oltre a queste iniziative, a dare man forte è stato anche il fatto di essere presenti e tempestivi di continuo con i nostri servizi di assistenza gratuita, coaching, formazione, Knowledge Base, servizi legali e tecnici oltre che di supporto declinati anche in formula “premium” che prevede due SLA, Business e First Class in base alle esigenze di ognuno dei nostri partner.
Che anno sarà il 2021?
Per il 2021 abbiamo fissato un target di ricavi realistico ma ambizioso perché vogliamo tornare alla crescita a doppia cifra, mantenendo marginalità.
Contiamo di raggiungere il traguardo combinando insieme alcuni fattori. Primo tra tutti vogliamo completare la riorganizzazione gestionale, di cui ci manca circa un 20%, cominciata un anno fa con l’assegnazione a Daria Trespidi della nomina di Direttore Operativo.
Anche il nostro portfolio di tecnologie aumenterà perché il mercato dei Managed Service Provider sta continuando a spingere sull’acceleratore. L’offerta evolve freneticamente ed è necessario stare al passo, anzi superarlo, ne abbiamo bisogno tutti.
L’organico subirà un aumento tra il 10 e 15% circa per aumentare ulteriormente la prossimità con i clienti.
Per quanto riguarda questi ultimi, lanceremo almeno due iniziative di servizi che aumenteranno la redditività. Ciò che noi condividiamo con loro da sempre è non tanto “cosa” fanno i prodotti quanto il “perché” lo fanno e come è possibile generare valore grazie a essi nell’ottica di volerli aiutare ad aumentare sempre di più la qualità dei loro servizi IT offerti oltre che la loro marginalità.
Ritengo che il frangente in cui ci troviamo costituisca un’opportunità eccezionale per tutti i fornitori di servizi IT. Le aziende, i clienti dei fornitori di servizi IT si sono resi conto che l’IT serve e che è grazie a esso che possono conseguire, o meno, il proprio business. Una bella differenza rispetto a quando l’IT era percepito come un terribile mal di testa o un costo necessario, non particolarmente comprensibile.
La crescente visibilità mediatica degli effetti degli attacchi hacker hanno aumentato inoltre la consapevolezza dei clienti circa il rischio di interruzione della propria attività produttiva, se non addirittura di un attacco mirato.
Per questi motivi c’è una grande opportunità per i fornitori di servizi, Managed Service Provider e non solo, e Achab vuole essere di aiuto per coglierla.
Contestualmente all’affermarsi del modello MSP in Italia abbiamo deciso di navigare oltremanica per intraprendere una nuova avventura e aprire così Achab Ltd in UK in una particolare cornice storica, quella tra la fine del 2020 e l’inizio del 2021, caratterizzata da complessità legate alla Brexit e le criticità poste dalla pandemia. Continueremo quindi a lavorare per esportare il nostro modello di business vincente caratterizzato dalla distribuzione a valore di soluzioni software infrastrutturali che aiutano gli MSP a erogare servizi di qualità e redditività crescente, affiancando anche servizi differenzianti e informazioni complementari.