Le 5 storie di Gennaio più lette su LinkedIn. Inizia questa nuova rubrica mensile RASSEGNALAVOROIT a cura di Filippo Poletti, Top voice di LinkedIn. Buona lettura.
Addio al cartellino per tutti a Chiesi Farmaceutici, la regola dell’empatia, la durata massima delle riunioni online di 45 minuti, l’importanza della fiducia tra capi e collaboratori, la straordinaria storia delle viti speciali della famiglia Brugola.
Chesi farmaceutici: Addio al cartellino
Addio al cartellino per tutti i collaboratori: per Chiesi Farmaceutici conta “la relazione basata sulla responsabilizzazione”, spiega l’HR Giacomo Mazzariello. Per questo misureranno il lavoro “sempre più attraverso il risultato che attraverso la quantità delle ore prestate“, aggiunge dalla casa madre di Parma a Cristina Casadei sul Sole 24 Ore. Interessante nel nuovo contratto triennale il capitolo relativo alla partecipazione con premio medio di 2.300 euro e il piano di welfare (dal rimborso delle rette asilo nido e scuole materne raddoppiato alle iniziative di prevenzione della salute). È il valore d’impresa condiviso.
Glint, Empatia anche a distanza
La prima domanda che il capo deve fare oggi è “Come stai?”. Come attesta una ricerca condotta dell’azienda informatica statunitense Glint, ci sentiamo meno uniti. A consigliare il ritorno all’attenzione alle persone sul lavoro è Steven Buck, ripreso da Manageritalia: “Sia il “Come stai?” che le conversazioni legate all’attività professionale sono importanti per la produttività individuale e collettiva», scrive il manager di Glint. Torniamo a coltivare le relazioni, anche sul lavoro.
Riunioni online, mai più di 45 minuti
E se lo smart working fosse a misura di dipendente con riunioni online della durata di non più di 45 minuti? A consigliare ai quasi mille collaboratori la gestione sostenibile del tempo lavorativo è ING, la prima banca in Italia ad aver lanciato – spiegano il country manager Alessio Miranda e la responsabile HR Silvia Cassano sul portale aziendale – un modello di “smart working a super-flessibilità” (con diritto alla disconnessione in determinate fasce orarie, contributo economico mensile in welfare e rimborso per lo shopping da smart worker). Va bene il lavoro da remoto (come sottolinea Rosaria Amato su Repubblica), ma mai esagerare – questo è il consiglio valido per tutti, “popolo arancione” e non – con le riunioni: un tempo di calcio a meeting in rete è più che sufficiente.
Cari capi, imparare a fidarvi dei collaboratori
Gli obiettivi per il capo per il 2021? Imparare a delegare, individuando ruoli chiari, riconosciuti e ricompensati. Bello spunto di Patricia Scioli, chief happiness officer, a colloquio con Christian Benna nella cronica di Torino del Corriere della Sera. Nell’azienda moderna è fondamentale alimentare «la fiducia tra vertici e collaboratori», perché è l’azienda è un ecosistema (e non un egosistema), dove la leadership è diffusa e tutti i collaboratori sono valorizzati. In poche parole il programma di lavoro per il 2021.
Brugola, storia delle viti speciali di una famiglia speciale
Suo padre Giannantonio amava ripetere: “Costruiamo il nostro futuro con la qualità! Difendiamolo col nostro impegno, sempre”. Lui, Jody brugola, lo ripete a New Normal Live, raccontando la storia dell’impresa di viti speciali Brugola. Lo fa con grandissima passione e condividendo la voglia di conquistare nuovi traguardi: arrivare a 200 milioni di fatturato. E lasciando un grande insegnamento: “Bisogna che chi ha una fabbrica torni a sporcarsi le mani in azienda, a stare in produzione, in stabilimento”.
a cura di Filippo Poletti, Top voice di LinkedIn, pubblica su LinkedIn la “Rassegna del cambiamento sul mondo del lavoro”, cura ogni giovedì il talk “New Normal Live” e dirige il portale Rassegnalavoro.