Aires non ci sta alla chiusura dei negozi all’interno dei centri commerciali durante le giornate festive e prefestive.
Il Dpcm spiegato ieri sera dal Presidente del Consiglio Giuseppe Conte, ha confermato questa impostazione.
Il Dpcm prevede che fino al 6 gennaio 2021, l’esercizio delle attività commerciali al dettaglio è consentito fino alle ore 21.00 nelle giornate festive e prefestive sono chiusi gli esercizi commerciali presenti all’interno dei mercati e dei centri commerciali, gallerie commerciali, parchi commerciali, aggregazioni di esercizi commerciali e altre strutture a essi assimilabili, a eccezione delle farmacie, parafarmacie, presidi sanitari, punti vendita di generi alimentari, di prodotti agricoli e florovivaistici, tabacchi ed edicole.
“Se questa impostazione venisse confermata saremmo di fronte a un disastro economico di proporzioni spaventose non solo per imprese del nostro settore ma per l’economia nazionale nel suo complesso”, diceva qualche giorno fa Andrea Scozzoli, presidente della Aires. “I nostri operatori sono presenti in tutti i canali, piccoli e grandi negozi singoli, centri commerciali, parchi commerciali e online ma proprio per questo vediamo chiaramente come una simile misura potrà avere solo l’unico risultato di deprimere i consumi senza alcuna utilità dal punto di vista della prevenzione sanitaria”.
Secondo Aires, questa mossa porterebbe i consumatori nelle strade e nei centri storici creando assembramenti ancor più difficili controllare, e che comunque l’online non potrà sopperire alle mancate vendite.
A ben poco poi potrà servire l’estensione fino alla 21 degli orari nei giorni feriali.
Aires segnala, inoltre, come i prodotti elettrici ed elettronici, pur essendo stati confermati dal Governo nel novero dei Beni Essenziali dai precedenti Dpcm, non godano delle giuste esenzioni previste in occasione del lockdown di Marzo.
Ora che il Dpcm è stato firmato e spiegato bisogna attendere le mosse di Aires.