Offrire soluzioni VDI (virtual desktop infrastructure) per smart working anche a piccole realtà del mondo manifatturiero. In sostanza si tratterebbe di una soluzione di nicchia ‘chiavi in mano’ targhettizzata. E, per far questo, nel 2021 sono previste acquisizioni di realtà, technology provider di piccola o di grande dimensione, che portino in Syneto la tecnologia e le risorse umane per completare questo progetto.
Vadim Comanescu, ceo di Syneto, ha confermato sia la delibera del budget sia azioni di scouting e discussioni già in fase avanzata. E il canale in tutto questo? Centotrenta partner attivi, tre distributori, consolidati a inizio 2020 (Esprinet, Attiva Evolution e Questar) ma vi sarà di più.
I vertici dell’azienda avevano già annunciato l’intenzione di andare a coprire le zone del territorio italiano ancora scoperte dal punto di vista del canale ma dal 2021 le cose si fanno più concrete.
Coprire il territorio capillarmente
In primo luogo, da gennaio 2021 saranno operativi sul territorio tre nuovi senior account manager già assunti e con alle spalle dai 14 ai 15 anni di esperienza di sviluppo del canale ma vi saranno altre assunzioni proprio perché il territorio va coperto.
“Stiamo raddoppiando il numero degli account manager – dice Comanescu – vogliamo aumentare il numero di partner presenti sul territorio con una presenza locale molto forte dove non ci siamo ancora. Siamo presenti in Lombardia, Emilia Romagna, Veneto ma abbiamo mancanze in Toscana, Campania, Puglia, Basilicata, Sicilia, Piemonte, per esempio. Nel 2021, grazie agli investimenti sulle persone ci aspettiamo un incremento fino al 50% dei rivenditori a portafoglio con una proposizione commerciale che passa dalla sola offerta on premise a un vero e proprio ecosistema che permetterà un vantaggio al partner grazie a un portafoglio più ricco di soluzioni e servizi che offrirà al suo cliente grazie alla vicinanza e al supporto del nostro account manager”, afferma il ceo.
Tanti semi nel 2020 per cogliere frutti nel 2021
Ma le soluzioni VDI non sono le sole che bollono in pentola. Nella panoramica che ha fatto il ceo di Syneto è stato sottolineato più volte che, nel 2020, la pandemia ha accelerato l’ingresso del cloud ibrido nelle imprese. Ma è stata affrontata anche la necessità di mettere al sicuro i dati, il vero nuovo petrolio e, per fare questo, da un lato non serve a nulla tenere in casa tutta l’infrastruttura mentre avrebbe più senso gestirla in maniera ibrida.
Infatti, chi lo aveva già fatto anzitempo, ha potuto tranquillamente spostare i dipendenti presso le loro abitazioni senza perdere la continuità dell’attività. Anche Syneto si è evoluta da vendor di infrastruttura on premise. Come? A marzo scorso un nuovo prodotto hyperseries serie 4000 per le necessità di clienti medi e a fianco l’accelerazione della costruzione e disponibilità di una piattaforma cloud che aggiungesse servizi cloud. Perché questa accelerazione? “Le Pmi italiane hanno bisogno di semplicità, così come il canale che è costituito da tante Pmi, per esempio piccoli rivenditori che, a loro volta, macinano numeri e hanno bisogno di soluzioni chiavi in mano”, dice Comanescu.
In seconda battuta è nata la divisione Syneto di security consulting e prevention e, infine, lo sviluppo della tecnologia VDI per lavorare da remoto targhettizzata per il mondo manifatturiero.
Il ceo ha poi confermato la certificazione ‘Industria 4.0’ dei prodotti Syneto. Cosa significa? “I nostri prodotti entrano nel novero del credito d’imposta previsto dal piano. Quindi, qualsiasi acquisto di Syneto per il canale e per il cliente comporta un risparmio declinato nel credito d’imposta del 40%”.
Il piccolo si può rafforzare
Molti partner Syneto sono piccole realtà e, le figure di account management di cui il ceo ha parlato, spesso possono andare a sopperire le carenze dell’ufficio marketing del partner stesso. “Non diamo fondi marketing a priori per trimestre o semestre – spiega Francesca Valese, channel manager della società – ma facciamo piani strutturati su singoli partner e, in base alle loro esigenze, personalizziamo il piano di attività. E’ il primo anno che ci stiamo muovendo in questa direzione, abbiamo scelto un panel di partner top (30 su 130) e con loro iniziamo a sviluppare questo approccio ma l’obiettivo 2021 è allargare l’approccio a tutti gli altri partner”, conclude Valese.
Come sono stati scelti i top partner per iniziare questo progetto? “Sono stati scelti sia in base all’anzianità che ci lega a questi stessi partner – spiega Alessandro Biagi, country marketing manager di Syneto – sia in base alla costanza delle vendite negli anni che ci conferma se il partner ha ‘sposato’ il nostro progetto e, infine, il riscontro del nostro account manager che conferma la bontà del rivenditore o partner”.