Al via Pure as a service 2.0. Un annuncio mondiale che tocca tutti i partner Pure Storage perché riguarda un avanzamento dell’offerta Pure as a service lanciata un paio di anni fa e prevede la proposta ai clienti di soluzioni del vendor in modalità pay per use.
Umberto Galtarossa, Channel Technical Manager di Pure Storage Italia, sentito per un commento su questa e altre novità, ha spiegato a ChannelTech che non si tratta di “leasing ma di un’offerta a servizio delle nostre tecnologie che i nostri partner propongono. Abbiamo espanso il Service Catalog e dato la possibilità di ‘consumare’ l’infrastruttura in modalità diversa e per componenti Block Service che permettono ai clienti di scegliere lo storage adatto per le proprie applicazioni ottenendo semplicità e risparmio”.
Tra questi, le novità riguardano: Capacity Tier per progetti meno impegnativi, è una proposta che permette di iniziare più facilmente e scalare agevolmente nel tempo. I clienti possono utilizzare capacità a blocchi a partire da almeno 200 TiB riducendo la capacità iniziale minima di un terzo. Gli altri tier mantengono l’impegno minimo di 50 TiB; Performance Tier per accelerare gli ambienti ibridi e multi-cloud; Premium Tier per supportare workload tier 1 specializzati come container e applicazioni test/dev e Ultra Tier progettato per i database in-memory.
“Tutto questo affinché il cliente possa ritagliarsi un modello as a service. Perché lo abbiamo fatto? Perché il mercato ce lo chiede. Si pensi solo che IDC prevede che nel 2021, il 75% delle aziende sarà consapevole dei vantaggi del consumo as-a-service trainando un incremento pari a tre volte della richiesta di infrastrutture on-premises fornite mediante soluzioni flessibili/as-a-service”.
Come funzionerà questa nuova offerta? Prima di tutto, Galtarossa precisa che ogni partner Pure Storage potrà avvicinarsi previo un training per essere abilitato alla vendita di questa nuova soluzione ma precisa anche che non ci sono preclusioni.
Al via Pure as a service 2.0. Ordini in esecuzione dal 9 dicembre
La vera e propria disponibilità ed esecuzione degli ordini partirà dal 9 dicembre 2020 ma, già da ora, è possibile chiedere al proprio partner di riferimento le quotazioni. “All’inizio ci sarà un minimo di supporto al partner sul contratto ma quando il partner stesso capisce i vantaggi e i benefici da proporre al cliente e quale che sia il miglior modo per operare corre in autonomia nel proporre la soluzione”, dice Galtarossa.
Il punto fermo di Pure Storage sui partner è, per specificità di soluzioni che tratta, non avere un numero infinito di partner ma focalizzati che conoscano bene il portafoglio. Galtarossa commenta l’operato di molti partner come realtà flessibili su diversi ambienti infrastrutturali per i quali non è difficile sposare anche il contributo di Pure Storage.
E, allo stesso tempo, il parco partner della società è sufficientemente preparato per affrontare questo nuovo salto dato che, operando Pure Storage 100% via canale, ha già una certa dimestichezza sia sugli investimenti in componenti Pure Storage da proporre a servizio oppure agganciarci un proprio servizio.
Partner Portal rinnovato
Ma Pure Storage non si è fermata qui. Di recente ha rinnovato il Partner Portal mettendo a disposizione dei partner le più recenti risorse tecniche e commerciali, materiale formativo, campagne marketing personalizzate, una library di asset digitali, contenuti per il social selling di cui già può beneficiare il personale interno Pure Storage.
Infatti, la società ha ampliato il Pure Sizer Tool, la piattaforma utilizzata per il dimensionamento delle offerte FlashArray//X che mette in evidenza le configurazioni consigliate e propone di considerare ulteriori modelli sulla base dei dati di analytics del backend di Pure.
Con questa estensione, i partner possono ora utilizzare il Pure Sizer Tool anche per i modelli FlashArray //X70 e //X90 ottenendo accesso istantaneo alle informazioni necessarie per dimensionare prestazioni e capacità di tutti i prodotti del portfolio FlashArray //X.
Rinnovo del Partner Portal che ha previsto una sezione dedicata al Pure as a service 2.0 con l’idea che “il personale tecnico del partner che abbia individuato una soluzione ottimale per il cliente possa poi proporre, attraverso la vendita, un modello Capex o Opex in base alle richieste del cliente”, spiega Galtarossa.
L’abbinata con Cisco
Oltre al nuovo Service Catalog, la soluzione Pure as a service 2.0 prevede Full Stack as-a-Service. Di cosa si tratta? “In questa nuova versione – spiega – i partner potranno proporre componenti as a service anche su architetture Flash Stack che è la converged infrastructure che abbiamo con Cisco, quindi sia la componente computer e networking di Cisco in abbinata allo storage di Pure Storage. Insieme forniamo un’offerta as a service in modo che il partner possa formulare una propria offerta di consolidamento, soprattutto per coloro i quali lavorano sul commercial o su verticali specifici come gli applicativi”, conclude Galtarossa.