La maggior parte delle aziende del nostro continente affronta restrizioni definite dai Governi per arginare la pandemia. La situazione è difficile per le organizzazioni di piccole dimensioni che hanno meno risorse e, già nei mesi scorsi, hanno subìto importanti cali di fatturato.
Le piccole imprese hanno però una carta molto importante da giocare: la loro intrinseca agilità.
Affinché tale agilità possa rappresentare realmente un fattore abilitante, queste organizzazioni devono però riuscire a superare il divario tecnologico che attualmente le contraddistingue. Da una ricerca promossa da Ricoh, è emerso come un terzo delle piccole imprese europee ha incontrato difficoltà nell’implementazione del Remote Working durante i primi mesi della pandemia e molto spesso i dipendenti si sono visti costretti a utilizzare i dispositivi personali per svolgere le attività lavorative.
Dotare i propri dipendenti e collaboratori delle adeguate tecnologie per lavorare insieme, come se fossero sedute fianco a fianco, aiuta a mantenere la produttività elevata e il team unito e a trattenere i migliori talenti.
Le modalità di organizzazione delle piccole imprese sono davvero molteplici e non esiste una soluzione che vada bene per tutti. Gli imprenditori devono scegliere gli strumenti che maggiormente si addicono e che possono essere rapidamente adattati in base a nuove esigenze o a situazioni inattese.
Ricoh ha definito gli aspetti che aiutano le piccole imprese ad andare in questa direzione.
L’innovazione deve proseguire e le Pmi sfruttino l’agilità e non smettano di investire. Molte aziende hanno deciso di interrompere gli investimenti in tecnologie fino a quando le conseguenze economiche della pandemia non saranno più chiare ma, in un’ottica di ottimizzazione del workplace, introdurre innovazioni per la trasformazione digitale è un obiettivo che non può più essere rimandato e da cui dipende la capacità delle imprese di proseguire il business anche in questo momento e magari proprio di superarlo.
La sicurezza al primo posto. Il 40% del campione d’indagine della ricerca Ricoh non si sente tranquillo a tornare sul posto di lavoro, salvo che non vengano implementate soluzioni a tutela della sicurezza come termoscanner, sistemi touchless e stampa contactless: le aziende devono riuscire a trasformare il workplace tenendo ben presente questo aspetto.
La collaboration come pilastro del workplace ibrido. La maggior parte delle aziende sta implementando modalità di lavoro ibride in cui i dipendenti lavorano in parte da casa e in parte in ufficio.
Un terzo delle persone coinvolte nella ricerca è però preoccupata del fatto che questo scenario possa avere un impatto negativo sulla produttività.
Le tecnologie possono ovviare al problema: grazie a soluzioni per la collaborazione basate sul cloud, i dipendenti possono lavorare in tempo reale con i propri colleghi ovunque si trovino e ad accedere a documenti e informazioni in tutta sicurezza.
In situazioni di incertezza come quella che stiamo vivendo, le Pmi sfruttino l’agilità e non smettano di investire e per un’azienda può essere difficile affrontare le nuove sfide, ma solo agendo rapidamente e in modo proattivo, sarà in grado di fronteggiare la crisi e di competere nell’attuale contesto.
a cura di Nicola Downing, COO di Ricoh Europe