E’ il canale consumer che ha guidato il mercato degli SSD.
Secondo le ultime rilevazioni di Context, sebbene il mercato globale degli SSD abbia registrato una bassa domanda durante la pandemia, il lockdown, lo smart working hanno avuto un effetto positivo sulle vendite del canale consumer.
Gurvan Meyer, Head of Business Analysis & Business Unit Manager di Context, spiega le differenze tra mercato consumer e business, considerando quanto la Cina e la Corea, principali produttori di SSD, hanno dovuto combattere i contraccolpi del Covid-19 proprio a gennaio.
“L’impatto della pandemia sul mercato SSD dei clienti è chiaro se guardiamo ai ricavi: la crescita nel primo trimestre è stata seguita da due trimestri di calo dei ricavi anno su anno“, ha affermato Meyer. “Tuttavia, parte della forte domanda nel primo trimestre del 2020 è stata il risultato della notizia dell’interruzione dell’offerta da parte di Cina e Corea che hanno avvertito i primi effetti del Covid-19 a gennaio. Le vendite sono aumentate poiché i rivenditori miravano a mettersi in una condizione da non essere troppo in competizione con le catene di fornitura di componenti per PC”.
Secondo il panel di distribuzione di Context le dinamiche del mercato degli SSD è stato influenzato dalla pandemia. I ricavi di catene di vendita al dettaglio ed etailer orientati a un pubblico consumer sono cresciuti del 7,2% anno su anno, mentre piccoli e medi rivenditori ed etailer orientati alle imprese hanno visto un decremento del 20% rispetto allo stesso periodo dell’anno scorso.
Ciò non è inaspettato dato che le chiusure di attività e i rallentamenti economici stanno influenzando la capacità di spesa in apparecchiature informatiche da parte delle piccole e medie imprese, mentre la forza lavoro, da casa, aveva maggiore necessità di acquisto e di investimento in componenti PC domestici sia per svolgere la propria attività lavorativa, sia per svago.
Context ha analizzato i dati di mercato delle SSD e ha scoperto che la crescita maggiore, nel terzo trimestre del 2020, è avvenuta nelle vendite di prodotti NVMe da 1 TB. Infatti, con un fatturato aggiuntivo del 39% anno su anno, questo è l’unico tipo di SSD con un aumento delle vendite. Il 63,9% di vendite è avvenuta attraverso il canale consumer, rispetto al 52,9% di un anno fa. Context osserva, peraltro, che questo tipo di SSD non sono proprio così economici, dato che, per esempio, un SSD SATA da 1 TB medio costa il 30% in meno. Questo aspetto, secondo la società di analisi, fa presagire che conti di più la qualità (potenza) rispetto al prezzo.
I giocatori o i cosiddetti smanettoni che hanno trascorso molto tempo in casa hanno privilegiato gli acquisti di SSD con specifiche elevate, avendo così un effetto significativo sulla natura del mercato SSD client.
Un altro dato da considerare analizzando le SSD è il prezzo per GB che sta facendo la sua parte nel calo dei ricavi nel terzo trimestre. Il costo di 1 GB di spazio di archiviazione è sceso del 12% tra il terzo trimestre del 2019 e il terzo trimestre del 2020. La domanda di capacità non è quindi così bassa come suggerisce il calo dei ricavi: i distributori riferiscono che è stata effettivamente invariata anno su anno.
Il picco del prezzo per GB nel primo trimestre è il risultato dell’elevata domanda osservata durante quel trimestre e il forte calo nel terzo trimestre potrebbe essere una conseguenza della riduzione dei prezzi da parte dei rivenditori per eliminare le scorte in eccesso a seguito della bassa domanda nel secondo e terzo trimestre.
“Prevediamo che il canale consumer continuerà a guidare il mercato SSD client nei prossimi trimestri poiché alcuni paesi in Europa reimpongono i blocchi. Tuttavia, la diminuzione del prezzo per GB renderà sicuramente più facile per le aziende finanziariamente incerte fare investimenti maggiori rispetto a gli ultimi due trimestri e questo avrà anche un effetto positivo sulle vendite di SSD“, ha ammonito Gurvan.