Fabrizio Croce è stato promosso Regional Vice President sud Europa per WatchGuard Technologies, con la responsabilità su Italia, Spagna, Portogallo, Francia, Grecia, Cipro, Malta, Turchia e il Magreb con Algeria, Tunisia e Marocco.
Nel suo nuovo ruolo, Croce assumerà un maggiore controllo e coordinamento del gruppo di lavoro che gestisce questi Paesi. A seguito della recente acquisizione di Panda Security, il team è cresciuto, con riporto ai country manager di ogni Paese, che ora risponderanno a Croce. Nella nuova posizione, Croce si relazionerà con clienti direzionali e gestirà opportunità di alto livello per promuovere entrambi i brand, WatchGuard Technologies e Panda Security.
Nel 2001 Croce ha introdotto WatchGuard in Italia. Dal 2011 fino al 2020 ha ricoperto il ruolo di Area Director South Europe. Ora, arriva la nuova posizione in riconoscimento del lavoro intenso svolto per la multinazionale in questi ultimi due decenni, con risultati sempre in crescita.
“Ho iniziato da solo in Italia nel 2001 quasi come scommessa, intuendo che la cybersecurity avrebbe avuto un forte sviluppo quando ancora nessuno ci pensava. WatchGuard era una startup americana appena nata. Per diversi anni ho operato da solo, coprendo tutti gli incarichi a 360 gradi, forte delle mie competenze tecniche che poi ho nel tempo affiancato a skill commerciali. Sono stati anni davvero intensi, da 80.000 chilometri all’anno e 12 ore di lavoro al giorno in tutta Italia, per creare la community di distributori e partner di canale che ora sono il nostro patrimonio da cui dipende il nostro business. Oggi ho la fortuna e l’onore di avere un team di oltre 40 persone pan europee da gestire, con diverse culture e mentalità, ma rimane per me estremamente eccitante e gratificante. L’entusiasmo non si è spento!”, racconta Croce.
Il Sud Europa è una delle region più importanti per WatchGuard: genera un fatturato superiore al 15% del globale, con l’Italia che al momento è il Paese con maggiore incidenza nella region, con il 7% sul fatturato aziendale globale e il 47% del fatturato della region Sud Europa. Una continua crescita, quella di WatchGuard, alimentata da continui investimenti sia a livello marketing che con l’apertura di nuove sedi, razionalizzazione dei team e acquisizioni di alte professionalità.
Quest’anno, il Covid ha messo in pausa i piani di espansione ma nel nuovo anno la multinazionale americana ripartirà. “La nostra ambizione – spiega Croce – è diventare a breve il fornitore numero uno per la cybersecurity perimetrale ed endpoint nel segmento SMB e small enterprise. Come tutti, a partire da marzo abbiamo dovuto fare i conti con la pandemia. Noi lavoriamo da sempre in ‘smart working’ quindi non abbiamo risentito più di tanto del lockdown. Certo è che l’organizzazione commerciale ha avuto dei limiti negli incontri interpersonali con i clienti, e in Italia – in un mercato dove il rapporto e il contatto umano è importante anche nel business e questo ha pesato. D’altro canto, abbiamo avuto una forte richiesta delle nostre tecnologie, poiché moltissime aziende hanno dovuto organizzarsi con personale in telelavoro: quindi, è aumentata la richiesta di firewall per stabilire connessioni VPN sicure, di soluzioni di autenticazione multifattore e anche per il WiFi sicuro. Possiamo dire che a livello di business non abbiamo avuto impatti.”
“In questo periodo – prosegue Croce – il canale è stato, ancora una volta, fondamentale per la nostra azienda che lavora esclusivamente in modalità indiretta. Il diretto contatto con i nostri partners è stato importante: abbiamo continuato ad erogare training da remoto tramite webinar, supporto tecnico e presentazioni di nuovi prodotti come l’offerta AD360 di Panda.”
L’azienda ha capacità di livello nella creazione di VPN in molte modalità diverse, ma recentemente ha introdotto una suite di prodotti, denominata Passport, pensata appositamente per proteggere l’endpoint e il remote worker attraverso il cloud, comprende soluzioni per l’autenticazione a più fattori, content filtering, protezione dai siti di phishing, e protezione degli endpoint dal ransomware.